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Cassazione restituisce figlia a genitori-nonni

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giustizia

Cassazione restituisce figlia a genitori-nonni

Non è adottabile la minore dichiarata in stato di abbandono perché lasciata da sola in macchina da genitori in età avanzata.

La Corte di cassazione, con la sentenza 13435, procede direttamente alla revoca della sentenza con la quale la bimba era stata dichiarata adottabile. Alla base di un provvedimento tanto severo c'era, almeno “ufficialmente”, un solo fatto contestato a genitori che avevano concepito la figlia quando la madre aveva 57 anni e il padre 69. I due avevano lasciato la bambina da sola nell'automobile. Un comportamento che non era sfuggito ai vicini di casa e in seguito al quale i due erano stati processati per abbandono di minore.

La causa penale si era però conclusa in favore della coppia assolta con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.

I maturi coniugi avevano, infatti, dimostrato che la minore non era mai stata in una situazione di pericolo. La strada del paese in cui la macchina era parcheggiata era illuminata e chiusa al passaggio di estranei. Per la Cassazione viene così meno il presupposto dello stato di abbandono in virtù del quale la bambina era stata tolta ai genitori a poche settimane dalla nascita. La Suprema corte attira l'attenzione però sul fatto che nella sentenza impugnata si tornava spesso sull'età di genitori, che avevano avuto la bimba “oltre i limiti fissati dalla norma”.

La Cassazione sgombra intanto il campo dall'equivoco che esista nella legge italiana una previsione che ponga dei limiti di età per mettere al mondo dei figli.

Il passaggio successivo e poi quello di bollare come vaghi e fumosi alcuni appunti fatti ai genitori: dal padre legato a stereotipi sul suo ruolo, alla madre narcisista che interpretava il mondo esterno come una proiezione dei suoi bisogni e desideri. Per la Cassazione contano i fatti. L'abbandono non c'era stato e non emergevano episodi negativi nella vita della coppia né in generale né in relazione alla figlia.

“I maturi coniugi avevano dimostrato che la minore non era mai stata in una situazione di pericolo”

 

Per la Cassazione non si può dare un peso assoluto all'età e gli stessi giudici di merito ammettevano che né il padre né la madre davano segnali di decadimento. Un elemento negativo era certamente la “legnosità” che la figlia dimostrava nei confronti dei genitori quando li incontrava. La minore si mostrava, infatti a disagio e li chiamava “i signori”.

Un distacco attribuibile però, sottolinea la Cassazione, ad un errore dello Stato che aveva allontanato la bimba dal padre e dalla madre quando era molto piccola. Sul punto la Cassazione ricorda che con la cancellazione dei legami familiari senza una valida ragione vengono lesi i diritti fondamentali della persona tutelati dalla Costituzione e dall'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo posta a garanzia del rispetto della vita privata e familiare.

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