I tribunali iniziano a sgravarsi dell’arretrato “storico”. A fine 2015 le cause di contenzioso civile in corso da più di tre anni in primo grado sono infatti diminuite quasi del 14% rispetto all’anno prima, passando da oltre 560mila a circa 480mila. Se si considerano tutti i procedimenti civili, inclusi quelli non contenziosi, la riduzione è stata del 12,8% e ha fatto scendere le “vecchie” cause da più di 590mila (di cui circa 70mila in corso da più di otto anni) a 516mila.
Sono i risultati dell’intervento sui procedimenti ultra-triennali che il ministero della Giustizia ha avviato a fine 2014: il progetto «Strasburgo 2», elaborato dall’allora capo del dipartimento per l’organizzazione giudiziaria, Mario Barbuto. Le cause in corso da più di tre anni (che è il tempo di giacenza considerato fisiologico) sono le più costose: per i cittadini, bloccati dalle lungaggini processuali; e per lo Stato, che, infrangendo il limite di tre anni ritenuto dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo quello dell’«equa durata» del processo può essere chiamato a versare i risarcimenti. Di qui la decisione di concentrare le forze degli uffici giudiziari nello smaltimento delle cause più “vecchie”.
Si tratta di un sistema già sperimentato (con successo) dal Tribunale di Torino, di cui Barbuto è stato presidente dal 2001, e poi esteso al relativo distretto di Corte d’appello, che ha guidato dal 2010. Anche a livello nazionale il progetto ha dato i suoi frutti. Secondo i dati del ministero della Giustizia, su 140 tribunali, solo in 19 l’arretrato storico è aumentato tra il 2014 e il 2015; negli altri lo stock di cause contenziose è stato ridotto, con punte di abbattimento che sfiorano il 60 per cento.
Il trend è confermato anche se si considerano tutte le cause civili, comprese quelle non contenziose: i tribunali dove l’arretrato storico è aumentato tra il 2014 e il 2015 sono 22, mentre nelle altre sedi il peso dello stock si è ridotto. Peraltro, l’incidenza delle cause più vecchie sul totale delle pendenze varia molto da sede a sede: mentre 13 tribunali hanno solo il 6% di cause civili più vecchie di tre anni, in altri 12 l’arretrato rappresenta più del 40% del totale dei processi in corso.
Chi invece non è riuscito a intaccare l’arretrato storico sono state le corti d’appello, dove le cause ultratriennali tra il 2014 e il 2015 sono cresciute dell’1,2%, passando da quasi 123mila a più di 124mila.
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