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Farmaci, per le industrie ripiani da 1,5 miliardi

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Farmaci, per le industrie ripiani da 1,5 miliardi

Restano intatte nella versione della Camera - e presumibilmente così sarà anche in quella finale del Senato - le procedure e i valori del pay back da parte delle industrie farmaceutiche per ripianare alle Regioni la metà del disavanzo della spesa farmaceutica accumulato nel triennio 2013-2015. Con poche modifiche rispetto al testo originario del Dl 113 (scade il 23 agosto) varato dal Governo. Una somma totale, il disavanzo a carico delle imprese, che secondo le stime dell’Aifa (Agenzia italiana dei farmaci) trasmesse sia ai governatori che alle industrie, vale cifre miliardarie: per l’esattezza 1,517 miliardi (si veda www.sanità24) , la grandissima parte della quale, per 1,29 miliardi, riguarda la farmaceutica ospedaliera, il vero buco nero della spesa per pillole e sciroppi a carico dello Stato, il cui deficit per legge - in attesa della riforma della governance di settore - è diviso fifty-fifty tra imprese e Regioni. I restanti 225,3 milioni di sfondamento nel triennio, invece, riguardano la farmaceutica territoriale.

La Puglia con 172 milioni, la Toscana con 164, la Lombardia con 146, sono le tre Regioni al top per il totale (ospedaliera+territoriale) di rimborsi attesi, rivelano le rilevazioni Aifa. Anche se poi queste somme, come del resto l’intera tenuta finanziaria del Dl 113m va considerata in qualche modo sub judice in vista della pronuncia del Tar del Lazio sui ricorsi presentati da parecchie imprese proprio nei confronti del provvedimento governativo. Secondo voci ricorrenti, le decisioni dei giudici amministrativi potrebbero essere imminenti.

Poche e non rilevanti le modifiche apportate alla Camera. Da una parte si stabilisce che l’Aifa renda pubblici i dati raccolti nelle schede di monitoraggio per i medicinali soggetti a rimborsabilità condizionata. Dall’altra si dispone che l’Agenzia del farmaci, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, concluda le negoziazioni, ancora pendenti al 31 dicembre 2015, per la determinazione dei prezzi dei farmaci rimborsati dal Ssn.

Nulla cambia invece, nel testo licenziato ieri dall’assemblea di Montecitorio, per quanto riguarda le quote di ripiano a carico delle industrie, che sono fissate al 90% per gli anni 2013-2014 e all’80% per il 2015 rispetto al totale dello sfondamento di spesa farmaceutica pubblica accertato per quegli anni.

Altre novità in arrivo sono invece quelle che semplificano le procedure autorizzative per le apparecchiature a risonanza magnetica (Rm), modificando per legge un Dpr (che ha valore regolamentare) del 1994. Tra l’altro si cancellano alcuni limiti che consentivano l’uso di determinate Rm esclusivamente presso grandi complessi di ricerca e studio ad alto livello scientifico (università ed enti di ricerca, policlinici, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico), ai fini della validazione clinica di metodologie di Rm innovative.

Infine, è stato approvato un emendamento che di fatto estende la platea dei beneficiari i di un indennizzo per i danni da sindrome da talidomide, riconoscendolo – a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione - ai nati tra il 1958 e il 1966, invece che tra il 1959 e il 1965, come previsto dalla normativa oggi vigente. Lo stanziamento è di 3,96 milioni l’anno dal 2016.

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