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L'urto con la barra difettosa del telepass costringe Austostrade spa a…

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DIRITTO

L'urto con la barra difettosa del telepass costringe Austostrade spa a risarcire il danno

Autostrade per l'Italia condannata a risarcire l'automobilista che, imboccata la corsia riservata al telepass, non si è visto alzare a sufficienza la barra finendo per urtarla violentemente. Lo afferma la Cassazione con l'ordinanza n. 15394/2016.
La vicenda - La Corte si è trovata alle prese con un evento in cui un automobilista, immessosi nella pista di accesso telepass dell'A16 Napoli-Canosa, non ha visto alzare la barra e inevitabilmente ha rovinato l'auto. La vicenda nel merito aveva visto l'automobilista sempre soccombente perché non poteva dirsi raggiunta la prova che all'attore fosse consentito l'utilizzo della corsia “telepass”, con la conseguenza che non risultava possibile imputare con certezza il fatto a vizio della strumentazione di proprietà della parte convenuta piuttosto che alla circostanza che il transito era avvenuto in difetto della necessaria autorizzazione (con conseguente abbassamento della sbarra). I giudici, quindi, avevano imputato il mancato alzamento della barra non a un difetto del meccanismo di sollevamento quanto alla mancanza di un titolo abilitativo che desse il comando alla sbarra di alzarsi e lasciare così il transito libero.
Il verdetto a favore dell'automobilista - La Corte ha ribaltato, invece, il verdetto di merito in quanto ha evidenziato che per quel che risultava dal contenuto dell'atto di citazione trascritto in ricorso il ricorrente aveva dedotto chiaramente di essere titolare di un rapporto che gli consentiva l'accesso alla pista riservata agli utenti del servizio “telepass”: in tal senso deponeva la stessa impostazione della domanda che presupponeva necessariamente l'allegazione della titolarità di un rapporto “telepass” tanto più alla luce della precisazione che il conducente aveva udito il segnale sonoro del sistema elettronico e aveva visto la sbarra sollevarsi. Evidentemente non quel tanto che serviva per lasciare passare il malcapitato conducente. I Supremi giudici hanno così accolto l'appello dell'automobilista cassando e rinviando la sentenza di merito anche per le spese di lite al Tribunale di Nola nella persona di un diverso magistrato.

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