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Sostituzione di persona per finti scapoli

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Contraffazioni «personali»

Sostituzione di persona per finti scapoli

Fingersi divorziato pur essendo regolarmente sposato e convivente con la moglie costa una condanna per sostituzione di persona. La Cassazione (sentenza 34800) non dimostra nessuna indulgenza nei confronti degli impenitenti “dongiovanni” che mettono in atto il classico trucco di far sparire la fede e arrivano, come nel caso esaminato, a mostrare alla nuova “fidanzata” un finto atto di annullamento del matrimonio certificato dalla Sacra Rota. Non del tutto inedita la storia finita sul tavolo dei giudici. Il ricorrente assicura alla sua nuova fiamma di essere libero e subito scattano le pressioni di lei per non farsi scappare l’occasione di portarlo all’altare.

L’uomo non si scoraggia e fa anche il corso prematrimoniale. Un comportamento che nel giudizio di primo grado gli costa l’accusa di tentata bigamia. Il reato è però escluso in appello per assenza dell’elemento psicologico: il finto single non aveva in realtà nessuna intenzione di pronunciare un secondo sì, voleva solo prolungare la sua liason amorosa e scongiurare inevitabili scenate. L’imputato si salva dal reato di falso per la grossolanità della contraffazione dell’atto del tribunale ecclesiastico, con il quale aveva ingannato solo la fidanzata, perché l’amore è cieco, ma non il parroco. Il falso in atto amministrativo c’è invece per il certificato di battesimo.

In questo caso neppure i giudici si spiegano perché il ricorrente, che evidentemente si era fatto prendere la mano, ne avesse presentato uno finto, visto che il battesimo c’era stato. Senza successo la difesa dell’uomo indifendibile tenta di negare l’esistenza dei presupposti per il reato di sostituzione di persona (articolo 494 del Codice penale): per il legale mancava il vantaggio previsto dalla norma. Ma è un obiezione che i giudici superano con facilità. L’evoluzione della giurisprudenza di legittimità è andata oltre il concetto di utilità economica. I vantaggi possono essere di varia natura: per esempio chi crea un falso profilo sui social network usando l’identità di un’altra persona lo fa per avere più contatti. In base alla nuova nozione basta che la sostituzione implichi un vantaggio anche lecito e non economico.

Per chi mente sullo stato di uomo libero l’utilità è quella di intrecciare delle storie parallele ritenute altrimenti impossibili. Secondo i giudici il dolo specifico, nel caso esaminato, stava nell’intenzione di mantenere la relazione affettiva. Obiettivo non centrato perché, malgrado gli sforzi, l’aspirante moglie che nel frattempo era in attesa di un figlio al pari della moglie effettiva, scopre tutto. Le carte per le nozze che non arrivano e la presentazione dei suoceri sempre solo annunciata la mettono in sospetto. Da lì al pedinamento il passo è breve: il bugiardo seriale viene scoperto mentre usciva dalla casa dove abitava con la sua signora e con i figli.

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