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ristrutturazioni

Realacci (Pd): la priorità è il bonus sismico anche nei condomìni

«I dati confermano che lo strumento degli incentivi fiscali al recupero edilizio e al risparmio energetico c’è e funziona bene. È di gran lunga la manovra anticiclica più importante di questi anni. Questo strumento ha accompagnato potentemente un cambio di pelle dell’edilizia che è passata dal nuovo al recupero del patrimonio esistente. Ora però, bisogna fare il salto di qualità e passare dallo strumento singolo a una politica integrata che favorisca soprattutto la prevenzione e il risparmio energetico. È il momento giusto e mi pare sia chiaro anche al governo ».

Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, ha commissionato quel Rapporto del Servizio studi della Camera e Cresme che torna di grande utilità oggi che si discute di come ampliare e rafforzare i bonus fiscali con la legge di bilancio. C’è una larga convergenza, fra governo e Parlamento, sul fatto che l’incentivo fiscale abbia funzionato e debba essere rafforzato se si vuole passare a un fisco capace anche di promuovere lo sviluppo. Posizione su cui Pier Carlo Padoan ha portato anche il ministero dell’Economia, in passato molto più timido sulle potenzialità dello strumento.

«Mi sembra un passaggio importante - dice ancora Realacci - che il governo abbia scelto il bonus fiscale come uno degli strumenti-chiave per fare prevenzione antisismica con il programma Casa Italia. Lo sosteniamo da tempo.Ovviamente per funzionare, in caso di lavori impegnativi come quelli di messa in sicurezza sismica, c’è bisogno che l’incentivo si estenda all’intero edificio e ai condomini e che copra un periodo di lavori più lungo di un anno.

“«Penso anche che la detrazione del 50% andrebbe estesa alle spese che il proprietario dovrà sostenere per il fascicolo del fabbricato»”

 

Penso anche che la detrazione del 50% andrebbe estesa alle spese che il proprietario dovrà sostenere per il fascicolo del fabbricato. In questo modo diamo subito un segnale concreto che si vuole andare nella direzione giusta. Perché non c’è dubbio che una buona politica di prevenzione ha bisogno anche di diffusione di conoscenza. Conoscenza sullo stato del patrimonio edilizio e conoscenze professionali diffuse che siano capaci di intercettare l’innovazione tecnologica che pure sta trasformando questo settore». È quella che Realacci chiama «mobilitazione delle intelligenze e delle competenze, necessaria per far davvero funzionare un piano di prevenzione che deve cambiare anche culturalmente l’Italia». Ai bonus fiscali - e al nuovo «sismabonus» che prende corpo - l’obiettivo di dare gambe a questo progetto articolato e diffuso sul territorio.

Una politica complessiva che via via dovrà integrare anche la messa in sicurezza - dice Realacci - rispetto ad altri rischi e pericoli, come quello dell’amianto, e che ovviamente dovrà avere come perno anche il risparmio energetico cui sta lavorando anche il ministero delle Infrastrutture.

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