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No ai controlli «a sorpresa» sulle mail dei dipendenti

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LAVORO E PRIVACY

No ai controlli «a sorpresa» sulle mail dei dipendenti

Il datore di lavoro non può installare apparecchi e software che consentono controlli approfonditi sulla posta elettronica, sulle telefonate e sulla navigazione internet del dipendente (Olycom)
Il datore di lavoro non può installare apparecchi e software che consentono controlli approfonditi sulla posta elettronica, sulle telefonate e sulla navigazione internet del dipendente (Olycom)

Il datore di lavoro non può installare apparecchi e software che consentono controlli approfonditi sulla posta elettronica, sulle telefonate e sulla navigazione internet del dipendente, se non c’è l’accordo sindacale (o, in mancanza, autorizzazione amministrativa) previsto dallo statuto dei lavoratori e mancano il consenso individuale e il rilascio delle informative previste dal codice della privacy. La Corte di cassazione (sentenza 18302/2016 , depositata il 19 settembre) ricostruisce le procedure che devono essere applicate per poter validamente utilizzare strumenti informatici di controllo a distanza sull'attività dei lavoratori.

La decisione riguarda la versione dell'articolo 4 dello statuto vigente prima delle modifiche introdotte dal Dlgs 151/2015 (che ha sottratto gli “strumenti di lavoro” alle procedure di autorizzazione, con una formulazione che lascia aperti alcuni interrogativi applicativi), ma in larga misura è valida anche alla nuova versione della norma.

L’articolo di approfondimento su http://quotidianolavoro.ilsole24ore.com/

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