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Per le imprese che innovano il superammortamento raddoppia al 250%

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il FOCUS

Per le imprese che innovano il superammortamento raddoppia al 250%

Si andrà ben oltre la proroga del superammortamento con aliquota al 140% per le aziende che investono in beni strumentali diversi dai veicoli e gli altri mezzi di trasporto, per i quali la maggiorazione si ferma invece al 120%. Con il piano Industria 4.0 presentato ieri a Milano arriva anche l’iperammortamento fino al 250% sugli investimenti in tecnologie, l’agrifood, gli impianti realizzati per migliorare i consumi energetici. E gli imprenditori che vorranno sfruttare queste ampie finestre di opportunità fiscale potranno contare anche su un’estensione dei termini per la consegna dei beni acquistati fino al 30 giugno del 2018, a fronte di un ordine con acconto versato superiore al 20% entro il mese di dicembre del 2017. «Allunghiamo il tempo di azione per dare possibilità all’azienda di fare investimenti più pesanti» ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che ha anche confermato che per il Fondo centrale di garanzia saranno stanziati altri 900 milioni nel 2017. Mentre un miliardo di euro sarà destinato ai contratti di sviluppo focalizzati su investimenti per l’industria 4.0. A questa dote si aggiungerà poi quella per la detassazione del salario di produttività, che dovrebbe essere estesa e rafforzata rispetto alla edizione 2016: ci sono 1,3 miliardi nel quadriennio 2017-2020. Si tratta di interventi che entreranno tutti nella prossima legge di bilancio 2017, che il Governo presenterà alle Camere entro il 15 ottobre.

È ampio il menù delle misure presentate con l’obiettivo di mobilitare spese per investimenti industriali aggiuntive. Si prevede per esempio un credito d’imposta per gli investimenti incrementali sul fronte della ricerca e sviluppo con aliquota raddoppiata (dal 25% al 50%) rispetto all’attuale versione. Il 50% varrà anche per le spese relative a tutto il personale, non soltanto quello altamente qualificato. Contemporaneamente il un massimale per ogni singolo beneficiario salirà dai 5 ai 20 milioni. Salta invece il premio sull’intero volume degli investimenti, modifica che sarebbe costata troppo all’erario.


Nelle slides di presentazione del piano messe a punto dal ministero dello Sviluppo sono stati fatti anche degli esempi concreti dell’effetto previsto sui singoli interventi. Su un investimento da 1 milione la riduzione delle tasse pagate in cinque anni passa dai 96mila euro dell’attuale superammortamento al 140% ai 360mila euro garantiti dall’iperammortamento, con un incremento dei risparmi del 275%. Lo stesso milione messo su una spesa incrementale in attività di ricerca si avvantaggerebbe invece di un credito d’imposta che passa dai 300mila euro attuali ai 500mila di Industria 4.0, con un risparmio fino al 300% in caso di una spesa maggiore di 20mila euro (rispetto ai 5mila attuali sul limite massimo finanziabile).

Per dare più forza alle forme di finanziamento anche alternative a quelle bancarie delle attività d’impresa più innovative e le startup, sono stati poi confermati tutti gli strumenti annunciati fino alla vigilia dell’appuntamento al Politecnico. Si prevedono detrazioni fiscali al 30% per investimenti fino a 1 milione di euro in Pmi innovative e l’assorbimento da parte di società “sponsor” delle perdite di startup per i primi 4 anni di attività. Ancora. Scatterà una detassazione sui capital gain derivanti da investimenti di medio/lungo termine e partirà un programma di “acceleratori d’impresa”, che avrà l’obiettivo di finanziare la nascita di nuove imprese, fondi dedicati all’industrializzazione di idee e brevetti ad elevato contenuto tecnologico e si prevede l’attivazione di nuovi fondi di venture capitale per le start up in co-matching (con Cassa depositi e prestiti e Invitalia come soggetti finanziari). Questo insieme di misure di profilo finanziario del piano Industria 4.0 è destinato a mobilitare una spesa privata per investimenti di circa 2,6 miliardi tra il 2017 e il 2020 con un intervento diretto di Cdp pari a mezzo miliardo.

Anche su quest’ultimo pacchetto di interventi non manca un esempio concreto: un milione investito oggi in start up innovative con i vari strumenti già previsti può contare su una detrazione fiscale del 19%, pari a 95mila euro l’anno con un impegno massimo di mezzo milione per contribuente. Si salirebbe invece a una detrazione del 30% e fino a 300mila euro con il nuovo piano, con un risparmio fino al 250%.

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