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Partite Iva, ecco come cambieranno le tasse per artigiani e commercianti

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VERSO LA LEGGE DI BILANCIO

Partite Iva, ecco come cambieranno le tasse per artigiani e commercianti

L’acronimo riecheggia ricordi da prima Repubblica. In realtà l’Iri è una formulazione tutta nuova e sta per imposta sul reddito dell’imprenditore. L’idea di fondo è semplice: a prescindere dalle dimensioni aziendali e dalla forma societaria scelta tutte le imprese pagheranno le imposte allo stesso modo. Vale a dire, con un’aliquota proporzionale come avviene già per l’Ires (l’imposta sui redditi societari che si applica alle società di capitali: Spa e Srl). Aliquota che dal 1° gennaio 2017 scenderà dal 27,5% al 24% come già messo nero su bianco dalla legge di Stabilità dello scorso anno.

In questo modo anche artigiani e commercianti oltre alle società di persone potranno lasciare la tassazione progressiva Irpef (con annesse addizionali regionali e comunali) per passare a quella proporzionale sui redditi lasciati in azienda. Un intervento rimasto in stand by dalla delega fiscale in quanto non aveva trovato spazio nei decreti attuativi.

“Le imprese in contabilità semplificata potranno determinare il reddito su quanto realmente incassato”

 

E non è l’unica novità in arrivo. Perché potrebbe essere finalmente trovata una soluzione per tutte le piccole e medie imprese alle prese - ormai da anni, per colpa della crisi economica - per i ritardati o gli omessi pagamenti per i beni venduti o i servizi ceduti. La novità in questione si chiama regime di cassa. In che cosa consiste? Le imprese in contabilità semplificata potranno determinare il reddito su quanto realmente incassato e non più su quanto fatturato, così come oggi possono fare i liberi professionisti.

Nel menù c’è anche «un intervento sugli studi di settore per trasformarli da strumento di accertamento a uno di compliance», come ha ricordato il viceministro all’Economia, Luigi Casero, nel convegno sul nuovo rapporto Fisco-impresa organizzato mercoledì a Roma da Afi (Associazione fiscalisti d’impresa) e EY. Con la prossima legge di Bilancio potrebbero arrivare le prime misure per superare gli studi per i professionisti. Sose e agenzia delle Entrate hanno presentato il loro progetto di semplificazione degli studi che porterà alla loro graduale sostituzione con gli indicatori di compliance del contribuente. Una vera e propria pagella di affidabilità (l'indicatore andrà da 1 a 10) dei contribuenti sulla base dei dati noti al Fisco negli 8 anni precedenti.

E non sarà ancora la volta buona per l'esatta definizione dell'Irap dei «piccoli» per individuare chi deve effettivamente pagare e chi no. Una norma attesa da tempo per mettere la parola fine sull’altalena di pronunce giurisprudenziali in materia.

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