Norme & Tributi

Con l’addio alla Spa di riscossione riparte la riforma delle agenzie

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LO SCENARIO

Con l’addio alla Spa di riscossione riparte la riforma delle agenzie

Addio a Equitalia e un nuovo modello di agenzie fiscali. Dopo i ripetuti annunci del premier Matteo Renzi sulla chiusura del concessionario pubblico della riscossione (l’ultimo è arrivato ieri a Bari all’assemblea dell’Anci, come riportato nel servizio in alto), domani il progetto potrebbe già prendere forma con l’approvazione del Ddl di Bilancio in Consiglio dei ministri. Come sarà il dopo Equitalia? Al momento il presidente del Consiglio non ha ancora scoperto le carte, limitandosi ad annunciare che ci sarà «un intervento importante, come promesso, per l'abolizione e la creazione di un modello diverso di agenzia». Non si tratta di una partita semplice. Limitarsi a un cambio di nome, da Equitalia a Equientrate tanto per fare un esempio senza volare alto con la fantasia, risolverebbe ben poco, trasformandosi anche in un potenziale boomerang in termini di perdita di consensi. Anche perché significherebbe mantenere la funzione della riscossione con i poteri invariati e quindi con lo stesso approccio nei confronti dei contribuenti.

Renzi, però, intende cambiare - come affermato sempre ieri - il rapporto cittadino-pubblico ufficiale. L’obiettivo del Governo, infatti, è di continuare sulla strada del «cambia verso» e puntare sulla maggiore compliance tra fisco e contribuente rendendo meno vessatorio il metodo di riscossione. Le strade finora ipotizzate sembrano essere diverse.

Internalizzare la riscossione nell’agenzia delle Entrate. Un’ipotesi piena di ostacoli. A partire dall’inquadramento contrattuale degli oltre 8mila dipendenti del concessionario della riscossione. Contratto che deriva dalle vecchie esattorie private degli istituti di credito e finanziari. Altro ostacolo non di poco conto - sottolineato anche dai sindacati nelle scorse settimane - è che per molti dei dipendenti di Equitalia si tratterebbe di un ingresso nel perimetro della Pa senza concorso (termine poco pronunciabile in questo periodo nelle agenzie fiscali).

Creare un ente autonomo per la riscossione. In questo modo si risolverebbe il problema della mancata fusione del personale di Equitalia con altri dipendenti pubblici, ma si porrebbe comunque la questione del soggetto a cui affidare il controllo della nuova agenzia di riscossione. Di fatto, il rischio di un puro maquillage di nome - come anticipato sopra - sarebbe molto elevato.

Creare un nuovo soggetto a cui affidare anche altre mansioni rispetto al recupero di tasse e contributi non pagati. Insomma, si tratterebbe di rispolverare la proposta di «Casa del contribuente» molto caldeggiata dal viceministro all’Economia, Enrico Zanetti.

Istituire una sorta di “comparto” speciale in cui far confluire tutto il personale dell’amministrazione finanziaria, consentendo così alle agenzie fiscali una maggiore autonomia gestionale del personale e non solo. Maggiore autonomia richiesta a gran voce da Fmi e Ocse nei rapporti presentati la scorsa estate e da cui ripartirà il dibattito parlamentare sulla riorganizzazione delle agenzie. «Abbiamo riaperto il cantiere della delega fiscale - spiega il presidente della commissione Finanze del Senato, Mauro Maria Marino (Pd) - partiremo da una serie di temi che potranno essere arricchiti e tra questi ci sono le agenzie fiscali. Si guarderà a se trasformarle e come, magari attraverso un decreto correttivo della delega. E poi ci sono problemi di breve periodo come le Pot, che dovranno essere affrontati in altri provvedimenti». Interventi sempre più urgenti dopo gli stop dei giudici amministrativi ai concorsi per dirigenti e l’avvicinarsi della scadenza del 31 dicembre per le posizioni organizzative temporanee. Un mix che potrebbe essere esplosivo per la tenuta dell’Agenzia, a tal punto che c’è già chi come il sindacato Dirpubblica ha chiesto il commissariamento.

Intanto al di là della forma giuridica con cui cambierà Equitalia, l’Ad Ernesto Maria Ruffini continua il suo percorso di cambiamento: dal 7 novembre chi è in ritardo con i pagamenti di cartelle o rate riceverà un sms di alert che gli ricorderà l’appuntamento con la cassa.

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