Il decreto fiscale con l’addio a Equitalia, la rottamazione delle cartelle e la nuova stretta sull’Iva garantisce alla manovra di bilancio per il 2017 oltre 4,26 miliardi di nuove entrate. A cui si dovranno aggiungere gli incassi della riapertura della voluntary disclosure fino al 31 luglio 2017 non cifrati nella tabella dei saldi del Dl. Il testo, bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato, è stato firmato ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di domani.
Il decreto risulta asciugato rispetto alle bozze: 15 articoli contro i circa 40 iniziali. L’operazione di alleggerimento ha “colpito” i capitoli delle semplificazioni e degli interventi sugli studi di settore. Che potrebbero, però, essere recuperati nel corso della navigazione parlamentare del decreto con la Camera come punto di partenza.
I numeri
Il Dl prevede, per l’anno in corso, coperture complessive dirette ai fini dell’indebitamento Pa per quasi 2,6 miliardi assorbiti dalle cosiddette spese «indifferibili» di fine anno (dalla partecipazione alle missione militare di pace in Libia ai finanziamenti degli investimenti per le Fs, si veda il servizio in pagina) comunque in linea con il quadro contabile della manovra. Con quasi un miliardo destinato al rifinanziamento del Fondo di garanzia per le Pmi. Nel 2017 il sistema delle coperture sale a a 4,24 miliardi, facendo leva su una fetta delle maggiori entrate derivante dal pacchetto fiscale, tutti convogliati nel Fondo per gli interventi strutturali di politica economica. Un “anticipo” di copertura per quest’anno, con un’operazione che consente anche di evitare ricadute negative sull’indebitamento Pa per il 2017 (ovvero il deficit su cui sono puntati i riflettori di Bruxelles). Ma vediamo in sintesi le principali novità fiscali del decreto.
Riscossione
La partita più attesa è la rottamazione dei ruoli di Equitalia (si veda il servizio in basso): include anche l’Iva e per le multe lo sconto concesso sarà su interessi e somme aggiuntive. Nel complesso alla definizione agevolata sono attribuiti incassi per 2,7 miliardi nel triennio (2 nel 2017, 400 milioni nel 2018 e 300 milioni nel 2019). A questo va aggiunto un altro miliardo atteso tra il 2018 e il 2019 per il potenziamento degli strumenti della riscossione. Dalla stesura finale del Dl è scomparsa la possibilità, chiesta dai Comuni, di poter aderire alla sanatoria anche se riscuotono in proprio multe e tributi locali. In questi comuni ci sarà da capire come e se saranno rottamabili i ruoli su imposte locali come Ici, Imu, Tasi o Tarsu o ancora sulle stesse multe. L’articolo 2 proroga dal 31 dicembre 2016 al 31 maggio 2017 la possibilità per i sindaci di affidare all’agente pubblico della riscossione il recupero dei tributi locali.
L’addio a Equitalia
L’articolo 1 conferma la trasformazione dal 1° luglio 2017 dell’agente della riscossione in un Ente pubblico economico. Da quella data le società del Gruppo Equitalia vengono sciolte e cancellate dal registro imprese. L’attività di riscossione sarà svolta dall’ente strumentale denominato «Agenzia delle Entrate-Riscossione». Lo statuto del nuovo ente sarà messo a punto da Palazzo Chigi ed entro il 30 aprile 2017, con un Dpcm, l’ad di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, sarà nominato commissario straordinario per gestire la fase transitoria.
La lotta all’evasione Iva
Arrivano le comunicazioni trimestrali Iva delle fatture emesse e ricevute e delle liquidazioni dei corrispettivi. L’operazione sul fronte della lotta all’evasione Iva (articolo 4) punta a ridurre il tax gap dei mancati versamenti dell’imposta. Il nuovo obbligo prevede anche la riduzione di una serie di adempimenti con l’addio alla comunicazione dei dati sui contratti di leasing; all’invio dei dati sugli acquisti intracomunitari di beni; alle comunicazioni per operazioni in Paesi black list. Inoltre, per la presentazione della dichiarazione Iva a partire dall’anno d’imposta 2017 il termine si allunga fino al 30 aprile. Stretta anche su distributori automatici e depositi Iva.
Rettifica delle dichiarazioni
Tra le novità di rilievo la possibilità di poter utilizzare in compensazione o a rimborso nell’anno successivo il maggior credito che emerge dalla dichiarazione dei integrativa a favore dei redditi, Irap o dei sostituti. Il termine per l’invio della rettifica è fissato nel termine di presentazione della dichiarazione per l’anno successivo.
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