La Conferenza Unificata ha dato ieri il via libera allo schema del decreto emanato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il Mef, il quale individua i requisiti per l'accesso alle misure di assistenza, cura e protezione delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare secondo quanto previsto dalla legge 112/16 (cosiddetta del “Dopo di noi”).
Si ricorda che la legge 112 del 22 aprile scorso ha l'obiettivo di evitare per quanto possibile l'istituzionalizzazione dei disabili più gravi nel momento in cui vengono a mancare i genitori e di incrementare le risorse per l'integrazione e lo sviluppo di una rete di protezione attraverso una serie d'iniziative che vanno dall'istituzione di un fondo per l'assistenza successivo alla scomparsa dei genitori/familiari all'introduzione di regimi fiscali agevolati per la loro assistenza, dall'attivazione di percorsi per l'indipendenza degli individui alla creazione e il sostegno di case-famiglia o di comunità. Nel testo normativo vengono previste, inoltre, agevolazioni come l'esenzione dall'imposta di successione e donazione a vantaggio dei trust istituiti in favore delle persone con disabilità grave accertata.
Come detto, il decreto stabilisce i parametri grazie a cui vengono scelti i destinati del fondo per l'assistenza previsto dalla legge 112/16, per il quale nel 2016 sono stati stanziati 90 milioni, ripartiti in questi giorni su base regionale. Ogni singolo progetto – gestito da un “case manager” che ne curerà la realizzazione - verrà rimesso alla valutazione multidimensionale della persona disabile da parte di equipe regolamentate dalle Regioni, chiamate ad analizzare le capacità della persona sotto più aspetti, che vanno dalla capacità di prendersi cura di se stessa alla gestione degli interventi terapeutici. Sul fronte degli interventi vengono poi previsti, in vista del venir meno del sostegno genitoriale, percorsi programmati di accompagnamento verso l'autonomia e di uscita dal nucleo familiare di origine anche mediante soggiorni temporanei al di fuori del contesto familiare.
Soddisfatto il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Franca Biondelli, secondo cui «con questo decreto vogliamo affermare una visione innovativa delle politiche per le persone con disabilità, in cui al centro degli interventi vi siano i reali bisogni che la persona esprime, rendendola partecipe di una progettazione personalizzata e integrata, a seguito di valutazione multidimensionale. Il progetto è calibrato sugli specifici sostegni di cui la persona necessita, secondo una logica di “budget di progetto” sulla base delle risorse disponibili, e tiene conto di principi fondamentali, quali il rispetto della libertà di scelta e della possibilità di autodeterminarsi della persona con disabilità».
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