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Iva, verso l’invio semestrale delle fatture

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Fisco & Contabilità

Iva, verso l’invio semestrale delle fatture

Due soli invii semestrali per il 2017, almeno per le fatture emesse e ricevute, e calendario riscritto ex novo per le nuove comunicazioni Iva. Non solo. Per le imprese potrebbe arrivare la tanto attesa semplificazione dei bilanci con il riallineamento dell’Ires e dell’Irap ai nuovi principi contabili che saranno in vigore per l’anno d’imposta 2016. Nel cantiere del decreto decreto di fine anno - che potrebbe anche sdoppiarsi tra il più classico “milleproroghe” e un provvedimento d’urgenza omnibus su cui imbarcare i correttivi alla legge di Bilancio stoppati dal voto lampo del Senato innescato dalla crisi politica - il nuovo Esecutivo Gentiloni cercherà di accogliere alcune delle richieste giunte a più richieste sia dal mondo dei professionisti sia da quello delle imprese. I primi, per altro, saranno in piazza oggi a Roma per protestare contro la “stratificazione” di obblighi introdotti sotto la voce “semplificazioni” ma che in realtà finiscono per rappresentare un onere aggiuntivo pagato dagli studi professionali in nome della lotta all’evasione (si veda il servizio in pagina).

Tra i correttivi allo studio, dunque, la riscrittura del calendario delle nuove comunicazioni Iva introdotte dal decreto fiscale collegato alla manovra. L’obiettivo è quello di ridurre l’impatto del nuovo adempimento che a regime comporterebbe ben otto adempimenti l’anno. Nel primo anno di applicazione l’invio dei dati delle fatture emesse e ricevute sarà semestrale. Oggi il decreto 193/2016, così come approvato dalle Camere, prevede un primo invio semestrale entro il 25 luglio e due successivi per il secondo periodo dell’anno. Con la modifica in arrivo le comunicazioni dei dati per il 2017 saranno soltanto due, di cui il primo non più il 25 luglio ma a settembre e il secondo a febbraio.

Restano invece quattro gli invii dei dati relativi alle liquidazioni dei dati Iva con il primo sempre entro il 31 maggio e il secondo che, come quello delle fatture, slitterà direttamente a settembre. Gli altri due cadranno di novembre (il terzo) e a febbraio. Tra le possibilità allo studio per quest’ultima data anche quella di far cadere l’adempimento direttamente con la dichiarazione annuale Iva (dal 2018 la scadenza passa dal 28 febbraio al 30 aprile). Ma su questo il confronto tra tecnici è ancora aperto.

Mantenere i quattro invii dei dati di liquidazione dell’Iva rappresenta comunque la chiave di volta per non respingere al mittente le richieste dei professionisti sulla riduzione delle comunicazioni. Con i dati sulle liquidazioni, infatti, il Fisco sarebbe in grado di accelerare i controlli sui contribuenti infedeli garantendo all’Erario, e allo stesso tempo al “guardiano dei conti” (la Ragioneria generale), l’obiettivo di incasso di oltre 2 miliardi stimati almeno per il 2017 nel Dl collegato alla manovra.

Altro possibile correttivo in arrivo è quello chiesto dalle imprese e che punterebbe ad eliminare il doppio binario nella gestione delle poste fiscali e di quelle civilistiche per la messa a punto dei bilancio secondo i nuovi principi contabili in vigore per l’esercizio 2016. La norma, con tanto di relazione illustrativa, è pronta, tanto da essere già stata depositata ufficialmente nel corso dei lavori di conversione del Dl fiscale alla Camera per poi essere ritirato dal Governo sotto la spinta delle opposizioni.

L’obiettivo, come detto, resta quello di ridurre ogni possibile aggravio operativo e di semplificare le modalità di determinazione del reddito imponibile per almeno 1 milione di imprese che, nel rispetto del principio di derivazione del reddito imponibile dal risultato di bilancio, dovrebbero poter determinare il reddito con le nuove modalità di rappresentazione contabile.

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