Norme & Tributi

A settembre oltre 10mila cattedre stabili in più

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il personale scolastico

A settembre oltre 10mila cattedre stabili in più

Gli studenti che da settembre torneranno sui banchi di scuola per il nuovo anno troveranno in cattedra più docenti di ruolo: la legge di Bilancio per il 2017 stanzia infatti 140 milioni di euro, il prossimo anno, e 400 milioni, a regime, per trasformare i posti oggi funzionanti in “organico di fatto”, e quindi coperti da un supplente temporaneo, in posti fissi: queste risorse, secondo i nuovi calcoli del Miur, potrebbero portare a stabilizzare oltre 10mila cattedre, che serviranno anche a gestire al meglio le prossime operazioni di mobilità dei professori (l’incremento dell’organico dell’autonomia ridurrà infatti gli spostamenti lontano da casa, e aiuterà gli insegnanti finiti fuori regione a riavvicinarsi).

Il piatto forte delle misure approvate dalle Camere restano comunque i docenti. Tra le pieghe dell’articolato, nel corso dell’iter parlamentare, è spuntata una nuova norma “salva precari”. Un’interpretazione autentica della legge 107 che, in pratica, fa scattare il contatore dei 36 mesi per i contratti a tempo determinato da «settembre 2016»; una specifica importante, che di fatto esclude efficacia retroattiva al tetto temporale introdotto dal legislatore nazionale sui rapporti a termine, dopo le bacchettate europee all’Italia, aprendo così le porte della cattedra, il prossimo anno, ancora a migliaia di supplenti, precari da anni nella scuola.

Con altri 128 milioni di euro si proroga poi fino al 31 agosto 2017 il programma «Scuole belle», partito a marzo 2014 e che prevede interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale degli edifici scolastici. L’iniziativa sarebbe dovuta scadere il 30 novembre scorso, e con il prosieguo di altri nove mesi, deciso con la manovra, si consente di mantenere occupati per tutto il presente anno scolastico circa 18mila addetti alle pulizie, di cui poco più di 12mila, per l’esattezza 12.846, ex Lsu (lavoratori socialmente utili). E a slittare è anche un altro termine: viene posticipata all’anno scolastico 2019/2020, anziché 2017/2018, la soppressione della possibilità di collocare fuori ruolo docenti e presidi per assegnazioni, tra l’altro, presso enti che operano nel campo delle tossicodipendenze e nei campi della formazione e ricerca educativa e didattica. Si mettono sul piatto, anche, 100 milioni, nell’ambito degli investimenti immobiliari Inail, per realizzare nuove strutture scolastiche. Sul fronte scuole paritarie, dal 2017 si incrementa da 12,2 a 24,4 milioni il contributo spettante agli istituti non statali che accolgono alunni con disabilità. Si assegna, inoltre, alle scuole dell’infanzia paritarie, sempre per il prossimo anno, un sostegno aggiuntivo di 50 milioni, da corrispondere entro il 31 ottobre. E sale a 564 euro per il 2016, 717 euro per il 2017 e 800 euro dal 2019 l’importo massimo per studente soggetto a detrazione Irpef del 19% per le spese per la frequenza scolastica. Viene disposto anche che le erogazioni liberali in denaro, destinate agli investimenti in favore delle scuole paritarie, che danno diritto al cosiddetto school bonus, siano effettuate su un conto corrente bancario o postale intestato direttamente agli istituti beneficiari, con sistemi di pagamento tracciabili. Spetterà poi a queste scuole darne comunicazione al Miur, con cadenza mensile. Un’altra novità, più per studenti e famiglie, è l’estensione della detraibilità al 19% e della deducibilità ai fini Ires delle erogazioni liberali finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa effettuate in favore degli istituti tecnici superiori (gli Its). Per favorire l’anticipo della transizione nel mondo del lavoro arriva, infine, uno sgravio contributivo triennale (fino a 3.250 euro l'anno) per le imprese che assumono a tempo indeterminato o in apprendistato giovani formati “on the job” con l’alternanza o con i tirocini curriculari (se universitari). L’obiettivo è far decollare in Italia il sistema duale, provando a disegnare un percorso agevolato verso il lavoro per i ragazzi e, al tempo stesso, conveniente per le imprese.

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