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Operazioni «sospette», commercialisti più garantiti

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Operazioni «sospette», commercialisti più garantiti

Segnalazione di operazioni sospette da parte dei commercialisti completamente anonime e “filtrate”, solo “meccanicamente”, dal Consiglio nazionale. Ieri il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti e degli Esperti contabili, Gerardo Longobardi, e il direttore generale dell’Uif (Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia), Claudio Clemente, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa in virtù del quale i commercialisti potranno adempiere all’obbligo di segnalazione di operazioni sospette previsto dalla normativa antiriciclaggio. Una procedura che transita attraverso il Consiglio nazionale, così come già avviene per i notai, ma che, a differenza di questi ultimi, viene gestita in maniera totalmente automatizzata e senza alcun “intervento” umano.

L’articolo 43 del decreto legislativo 231/2001, nel disciplinare le modalità di segnalazione da parte dei professionisti, prevede, infatti, che questi ultimi possano trasmettere la segnalazione direttamente alla Uif (come è avvenuto per i commercialisti fino all’accordo siglato ieri) o ai rispettivi ordini professionali. Il Dm 4 maggio 2012, infatti, demandava a un protocollo tra la Uif e il Cndcec la disciplina delle modalità di trasmissione in via telematica delle segnalazioni di operazioni sospette.

Il protocollo prevede che il Consiglio riceva dai commercialisti e dagli esperti contabili le segnalazioni di operazioni sospette (nel 2015 sono state 1.497, un numero più elevato del solito in ragione della normativa sulla voluntary discolosure) e provveda a trasmetterle immediatamente, in via telematica, all’Uif. Il Consiglio trasmetterà il testo integrale della segnalazione, escludendo l’indicazione del nominativo del commercialista o dell’esperto contabile segnalante, adottando le misure per assicurare la massima riservatezza dell’identità di chi effettua la segnalazione. Al punto che neppure il Consiglio nazionale conosce il contenuto della segnalazione. Proprio la garanzia della riservatezza del segnalante è il punto al quale il Consiglio ha dedicato la maggiore attenzione, sviluppando a tal fine un software in grado di assicurare la ricezione di segnalazioni in forma anonima. Così come, in caso di ulteriori richieste da parte dell’Uif, la missiva ritorna al commercialista segnalante senza che né l’Uif né il Consiglio conoscano il destinatario della richiesta.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente dei commercialisti, Gerardo Longobardi, e dal consigliere Attilio Liga per il raggiungimento di questo importante obiettivo dell’area di delega. «Si tratta - ha spiegato Liga - di uno strumento telematico di immediato accesso e di agevole utilizzo, dotato di adeguati livelli di sicurezza, in grado di assicurare la riservatezza dei segnalanti conformemente a quanto previsto dalla normativa di riferimento. Una misura che faciliterà ancora di più le segnalazioni di operazioni sospette».

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