Norme & Tributi

Per il credito agevolato «impennata» dei tassi

  • Abbonati
  • Accedi
Finanziamenti

Per il credito agevolato «impennata» dei tassi

Il nuovo anno si apre con un aumento “record” del tasso di riferimento per il credito agevolato ad industria, commercio, artigianato, editoria, industria tessile e zone sinistrate del Vajont (settore industriale), la cui misura dal primo gennaio si porta sul valore di 2,23%, con un incremento dello 0,40% rispetto all’1,83 % di dicembre. Con la presente variazione si rafforza la tendenza al rialzo nei valori del tasso di riferimento, avviatasi lo scorso novembre, che si allontanano decisamente dal minimo assoluto raggiunto ad ottobre. Si noti che, per ritrovare un incremento d’intensità analoga all’attuale si deve risalire all’agosto 2013 quando il parametro aumentò dello 0,45 per cento.

Analogo andamento presentano tutti i tassi agevolati delle leggi che dipendono dal tasso di riferimento nazionale che presentano anch’essi incrementi d’intensità decisamente elevata. A tale proposito si deve tenere presente che gli attuali valori dei tassi di riferimento, e di conseguenza dei tassi agevolati ad essi collegati, sono stati calcolati in base alle commissioni onnicomprensive a favore degli istituti di credito in vigore per il 2016. Pertanto, in caso di variazione di dette commissioni per il 2017, anche i valori dei tassi di riferimento e dei tassi agevolati ad essi collegati varieranno retroattivamente dal primo gennaio.

Si rileva una flessione nel tasso di riferimento comunitario da applicare per le operazioni di attualizzazione e rivalutazione per concessione di incentivi a favore delle imprese. Il livello di questo indicatore resta sul valore dello 0,93%, (-0,07 tasso base maggiorato di 100 punti) con decorrenza dal primo gennaio 2017, con un decremento dello 0,02% rispetto allo 0,95% in vigore in precedenza.

Rimane invariato il tasso di sconto comunitario dopo l'ultima modifica decisa dalla Bce, che ha azzerato il livello del tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali dell'Eurosistema, con validità a partire dall’operazione con regolamento 16 marzo 2016. La diminuzione del valore del parametro rispetto alla precedente misura è stata dello 0,05 per cento.

Si rileva un andamento analogo a quello già riscontrato per il parametro di riferimento anche nell’evoluzione dei rendimenti effettivi lordi dei titoli pubblici, che presentano anch’essi un incremento di forte intensità; il dato per novembre 2016 del Rendistato si fissa allo 1,258% lo 0,403% in più rispetto allo 0,855 % di ottobre.

L’andamento del Rendistato è direttamente legato il valore del tasso di riferimento di cui rappresenta la componente variabile, unitamente al valore della commissione onnicomprensiva a favore degli istituti di credito che resta fissa per tutto l'anno.

Si segnala una nuova diminuzione, anche se di intensità minima, anche a dicembre nell’evoluzione dei valori medi mensili dell’Euribor; le misure medie mensili relative all’Euribor tre mesi, tasso di riferimento per il mercato interbancario, si portano infatti sul valore negativo di 0,315% per l’indicatore a base 360 e 0,319% per l'indicatore a base 365, con un’analoga variazione dello 0,002 % rispetto ai dati di novembre.

© Riproduzione riservata