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Meno comunicazioni Iva e certificazioni al 31 marzo

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Meno comunicazioni Iva e certificazioni al 31 marzo

Il Cup, il Comitato unitario delle professioni, prende l’iniziativa e offre al legislatore quattro proposte di semplificazione, per fare pace tra Fisco e professionisti. Se condivise dal Governo, le proposte possono essere recepite già con il decreto legge Milleproroge. I capitoli della proposta sono certificazione, comunicazione analitica dei dati delle fatture emesse e ricevute,dichiarazione integrativa a favore e definizione agevolata delle cartelle.

Il documento evidenzia anche le misure approvate con il Dl 193/2016 apprezzabili da parte di contribuenti e professionisti. Vale a dire:

la sospensione dal 1° agosto al 4 settembre dei termini di trenta giorni per il pagamento delle somme dovute a seguito dei controlli automatici e formali, nonché delle liquidazioni delle imposte sui redditi assoggettati a tassazione separata;

la soppressione del tax day e lo slittamento dal 16 al 30 giugno delle scadenze relative alle imposte Irpef e Ires;

la soppressione degli studi di settore e la contestuale introduzione di indici sintetici di affidabilità fiscale, a cui sono collegati livelli di premialità in merito alla riduzione dei termini per gli accertamenti;

l’innalzamento da 15mila a 30mila euro dell’ammontare dei rimborsi Iva subordinati a prestazione di garanzia da parte del beneficiari.

Tuttavia, il legislatore si è fermato a metà dell’opera di semplificazione, anzi - secondo il Cup - alcune misure sono qualificabili come complicazioni. Sulla certificazione unica, il documento - che cita espressamente il pressing dei consulenti del lavoro - chiede che sia allineato al 31 marzo il termine per la consegna al lavoratore e per l’invio all’agenzia delle Entrate. Senza la modifica, professionisti e aziende non avrebbero un reale vantaggio.

Il documento affronta la questione delle comunicazioni delle fatture: «Sono state introdotte per ogni anno, salvo alcune eccezioni per il 2017, otto comunicazioni trimestrali Iva, di cui quattro relative alle fatture emesse e ricevute e quattro relative alle liquidazioni periodiche». Il Cup sottolinea, per quanto riguarda eventuali sanzioni, l’inapplicabilità del cumulo giuridico, in presenza di adempimenti che assumono la valenza di «vere e proprie dichiarazioni Iva». In alternativa, «si propone che l’obbligo di comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute avvenga con periodicità semestrale ed in forma semplificata, aggregando i dati delle operazioni svolte per singolo cliente/fornitore».

Il Cup chiede poi che siano estesi i vantaggi della dichiarazione integrativa. Il meccanismo è quello della compensazione. «Si propone di estendere la possibilità di effettuare le compensazioni trasversali (imposte, contributi Inp e delle altre somme a favore dello Stato) del maggior credito o minor debito, per tutto il periodo in cui è possibile effettuare la dichiarazione integrativa» abolendo il doppio binario tra la dichiarazione integrativa presentata entro il termine prescritto per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo di imposta successivo e quelle presentate oltre termine.

Infine, la rottamazione: occorre «disporre che la presentazione dell’istanza produca effetti anche nei confronti dell’Inps e che nelle more debba essere rilasciato dall’Istituto il documento di regolarità contributiva», per evitare penalizzazioni per le aziende.

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