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Industria 4.0, guida Mise: accelerare gli investimenti

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Industria 4.0, guida Mise: accelerare gli investimenti

L’operazione Industria 4.0, ufficialmente partita il 1° gennaio, entra ora nella fase decisiva. Dopo un primo mese di rodaggio, dovuto anche ad alcune incertezze interpretative sul contesto normativo che forse hanno frenato una parte delle aziende, il piano dovrà dimostrare davvero di far cambiare passo all’andamento degli investimenti privati.

Con questo obiettivo il ministero invierà oggi alle principali associazioni di categoria un opuscolo informativo di 16 pagine in cui vengono riassunte le agevolazioni disponibili e, per quanto riguarda i nuovi iperammortamenti, si sintetizzano alcuni chiarimenti tecnici attesi dalle imprese. Alle associazioni di categoria spetterà il compito di diffondere poi tra gli associati le informazioni, che sono da oggi comunque disponibili in una sezione unica del sito del ministero www.mise.gov.it. Super e iperammortamento aprono la sezione sull’Innovazione, completata da brevi guide su Nuova Sabatini, credito d’imposta per ricerca e sviluppo, patent box sui beni immateriali, agevolazioni per investimenti in startup e Pmi innovative. La sezione Competitività è invece un vademecum su misure di natura diversa introdotte, rafforzate o corrette nell’ultima legge di bilancio: fondo di garanzia, Ace (aiuto per la patrimonializzazione), Ires al 24% e introduzione dell’Iri, detassazione del salario di produttività.

Lo Sviluppo economico ora “invita” le imprese ad accelerare gli investimenti. Nell’introduzione al booklet, il ministro Carlo Calenda parla di una «sfida che non riguarda solo il Governo, ma soprattutto gli imprenditori». Aver puntato su incentivi che le aziende possono attivare fiscalmente in modo automatico, secondo Calenda, equivale a proporre alle imprese un «patto di fiducia: il successo del piano dipenderà dall’ampiezza con cui ogni singolo imprenditore utilizzerà le misure messe a disposizione». Per inciso, nel Rapporto inviato pochi giorni fa alla Ue sui fattori rilevanti che influenzano la dinamica del debito pubblico, il governo stima che il mix di super/iperammortamenti e “bonus” ricerca possa spingere gli investimenti dello 0,9% annuo in media tra il 2017 e il 2019.

Per quanto riguarda iper e superammortamento, la guida del Mise riporta le risposte alle domande fornite in occasione di Telefisco 2017 e ricorda innanzitutto che se un bene digitale rientrante nella definizione di “Industria 4.0” viene acquistato a un prezzo unitario comprensivo del software necessario per il suo funzionamento, è tutto il corrispettivo a poter beneficiare della maggiorazione fiscale del 150 per cento. Al tempo stesso, si precisa che un bene strumentale, incluso in quelli agevolabili con l’iperammortamento secondo l’allegato contenuto nella legge bilancio, non può usufruire della maggiorazione del 150% se consegnato nel 2016 in quanto il periodo agevolato scatta solo a partire dal 2017. Ma può beneficiare della ”vecchia” maggiorazione del 40%, ovvero del superammortamento che era già in vigore lo scorso anno.

Lo stesso discorso vale anche se il bene strumentale digitale, acquistato nel 2016, entra in funzione ed è interconnesso nel 2017. Il Mise ricorda anche un altro dubbio sollevato in queste settimane, ovvero l’applicabilità dell’iperammortamento anche ai professionisti. La risposta è restrittiva: gli elementi normativi «inducono a ritenere che la maggiorazione del 150% riguardi soltanto i titolari di reddito d’impresa». Quanto all’acquisto di software, è stato chiarito che si può beneficiare della maggiorazione del 40% solo a condizione che l’impresa usufruisca al tempo stesso dell’iperammortamento al 150%, indipendentemente dal fatto che il bene immateriale sia o meno specificatamente riferibile o collegato al bene materiale agevolato.

Confermato, infine, che, ai fini dell’iperammortamento, per essere definito «interconnesso» un bene deve avere due requisiti: scambiare informazioni con sistemi interni (ad esempio altre macchine dello stabilimento) o esterni (clienti, fornitori eccetera) ed essere riconoscibile in modo univoco tramite un indirizzo Ip. La perizia giurata sull’interconnessione, necessaria in caso di macchinari di valore superiore a 500mila euro, deve essere fatta per singolo bene acquisito.

Sia l’iper che il superammortamento - ricorda poi la guida del Mise - sono cumulabili con i principali tasselli, vecchi e nuovi, di politica industriale: “bonus” ricerca, patent box, Nuova Sabatini, Ace, incentivi startup, Fondo di garanzia.

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