Il reddito complessivo totale dichiarato ammonta a circa 833 miliardi di euro per un valore medio di 20.690 euro, in crescita dell’1,3% rispetto al 2014. I redditi da lavoro dipendente e da pensione rappresentano circa l'82% del reddito complessivo dichiarato. Il reddito da pensione, rappresenta circa il 30% del totale del reddito complessivo.
I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 38.290 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è pari a 19.990 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.660 euro, quello dei pensionati a 16.870 euro e, infine, il reddito medio da partecipazione in società di persone ed assimilate risulta di 17.020 euro. Nel complesso sono 40,8 milioni i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione Irpef nell'anno d'imposta 2015, in lieve aumento (+0,1%) rispetto all'anno precedente. Mentre il reddito complessivo ammonta a circa 833 miliardi di euro per un valore medio di 20.690 euro (+1,3% rispetto al 2014). Hanno concorso nuovamente alla formazione del reddito i premi di produttività, perché nel 2015 non ha trovato applicazione la tassazione agevolata del 10 per cento. È quanto emerge dall’analisi delle statistiche fiscali relative alla dichiarazione 2016 (anno d’imposta 2015) diffuse dal Mef.
L’imposta pagata
Non considerando gli effetti del bonus 80 euro, l'imposta netta Irpef risulta pari in media a 5.020 euro (+2% rispetto all'anno precedente, sostanzialmente in linea con la crescita del PIL nominale) ed è dichiarata da circa 30,9 milioni di soggetti, pari al 76% del totale dei contribuenti. Circa 10 milioni di soggetti hanno un'imposta netta pari a zero. Si tratta prevalentemente di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione, ovvero di coloro la cui imposta lorda si azzera per effetto delle numerose detrazioni
riconosciute dal nostro ordinamento. Inoltre, considerando i soggetti la cui imposta netta è interamente compensata dal bonus mensile di 80 euro, i soggetti che di fatto non versano l'Irpef salgono a circa 12,2 milioni. L'imposta netta totale dichiarata, pari a 155,2 miliardi di euro, è in aumento del 2,6% rispetto all'anno precedente10. Considerando gli effetti del bonus 80 euro, l'imposta netta aumenta solo dello 0,7%, meno della variazione del pil nominale.
Le classi di reddito
Il 45% dei contribuenti, che dichiara solo il 4,5% dell'Irpef totale, si colloca nella classe fino a 15mila euro. In quella tra i 15mila e i 50mila euro si posiziona il 49% dei contribuenti, che dichiara il 57% dell'Irpef totale, mentre solo il 5,2% dei contribuenti dichiara più di 50.000 euro, versando il 38% dell'Irpef totale. Rispetto all'anno precedente, aumenta sia il numero dei soggetti che dichiarano più di 50mila euro (+65mila) sia l'ammontare dell'Irpef dichiarata (+1,9 miliardi di euro).
I soggetti con un reddito complessivo maggiore di 300 mila euro sono anche tenuti al pagamento del contributo di solidarietà del 3% sulla parte di reddito eccedente tale soglia: si tratta di circa 34.000 soggetti (0,1% del totale contribuenti), per un ammontare complessivo di 294 milioni di euro (circa 9.072 euro in media).
Reddito medio più elevato in Lombardia
La regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (24.520 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (22.860 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (14.780 euro). Anche nel 2015 il reddito medio nelle regioni del Sud e del Centro è cresciuto meno rispetto alla media nazionale.
Addizionali locali «pesanti»
Si conferma poi il peso crescente delle addizionali locali Irpef. L'addizionale regionale Irpef ammonta nel 2015 a circa 11,8 miliardi di euro (+4,1% rispetto al 2014). L'addizionale regionale media è pari a 400 euro (380 euro nel 2014). I valori più alti si registrano nel Lazio (620 euro), seguito dal Piemonte (510 euro), in relazione agli automatismi fiscali previsti in caso di deficit sanitario e attivi in entrambe le Regioni; i valori più bassi si rilevano nella provincia autonoma di Bolzano (230 euro) seguita dalle regioni Basilicata e Sardegna (entrambe a 270 euro).
L'addizionale comunale ammonta invece complessivamente a 4,7 miliardi di euro, in aumento del 5% rispetto al 2014, con un importo medio pari a 180 euro, che varia dal valore massimo di 250 euro nel Lazio, al valore minimo di 60 euro nella Provincia autonoma di Bolzano.
Il bonus 80 euro
Dalle dichiarazioni 2016 risulta che il numero dei soggetti aventi diritto al bonus Irpef (il cosiddetto «bonus 80 euro») è di circa 11,2 milioni, per un ammontare totale di circa 9 miliardi di euro e una cifra media di 800 euro.
Oltre 1,5 milioni di contribuenti ha ottenuto il bonus in dichiarazione. Dall'analisi delle dichiarazioni fiscali, i soggetti che hanno fruito del bonus in sede di dichiarazione per l'intero ammontare risultano 514mila, mentre 1.009.000 soggetti ne hanno recuperato in dichiarazione una quota, a integrazione dell'importo già in parte erogato dal sostituto d'imposta. In pratica oltre un milione e mezzo « di soggetti (pari al 13,7% del totale soggetti con diritto al bonus)» hanno fatto valere il bonus in dichiarazione in forma parziale o totale per un importo di 600 milioni di euro» (di cui il 34% ha dichiarato di fruirne integralmente in dichiarazione per un importo di 399 milioni di euro).
L’altra faccia della medaglia è rappresentata dalle restituzioni, parziali o totali. Tra gli 11,9 milioni di soggetti che avevano ottenuto il bonus dal datore di lavoro, circa 966.000 hanno dovuto restituire integralmente il bonus in sede di dichiarazione, mentre 765.000 soggetti hanno dovuto restituire solo una parte del bonus ricevuto. In sostanza, sono stati 1,7 milioni i contribuenti a restituirlo in tutto o in parte. E a sottolinearlo è lo stesso report del Mef: «Oltre 1,7 milioni di soggetti hanno dovuto restituire integralmente o parzialmente il bonus ricevuto per un importo di 508 milioni di euro (di cui il 56%, pari a 966.000 soggetti, ha dichiarato una restituzione integrale per un ammontare di 394 milioni di euro), di tali soggetti 1,1 milioni hanno però ottenuto anche la restituzione di ritenute Irpef indebitamente versate, pari a 697 milioni di euro».
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