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Rottamazione, proroga «blindata»

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CARTELLE ESATTORIALI

Rottamazione, proroga «blindata»

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Per ora un dato è certo. La proroga della rottamazione delle cartelle di Equitalia ci sarà. Il rebus riguarda il veicolo all’interno del quale sarà imbarcata. Ma l’intenzione - confermata anche da ambienti governativi - è di concedere più giorni per presentare l’istanza di adesione alla definizione agevolata, con uno slittamento dei termini dal 31 marzo al 21 aprile. Allo stesso tempo, slitterà in avanti (come anticipato su queste colonne venerdì scorso) dal 31 maggio al 15 giugno la scadenza entro la quale Equitalia sarà chiamata a rispondere e a presentare il “conto” degli importi dovuti per la rottamazione.

Allo stato attuale, si attende prima una mossa da parte del Parlamento. Qualora, invece, deputati e senatori non dovessero riuscire (e non dovessero farcela in tempo), sarà direttamente il Governo a scendere in campo attraverso un decreto legge. La rassicurazione è stata fatta trapelare nel pomeriggio di ieri, appena dopo che si era diffusa la notizia sulla decisione di inammissibilità pronunciata dalla commissione Ambiente della Camera in relazione all’emendamento presentato da Federico Ginato (Pd) al decreto terremoto. A questo punto sono tre le possibili strade che si potrebbero aprire per la proroga ma anche per la questione del rilascio del Durc temporaneo subito dopo la presentazione della domanda di adesione e senza attendere il pagamento della prima o unica rata. Vediamo nel dettaglio.

Ripescaggio dell’emendamento. In realtà, la via parlamentare resta ancora aperta. La modifica al decreto terremoto, nel cui testo iniziale c’è comunque la scadenza al 31 marzo 2018 limitatamente ai Comuni colpiti dal sisma del Centro-Italia, potrebbe essere recuperata già oggi dal presidente della commissione Ambiente, Ermete Realacci (Pd), chiamato a pronunciarsi sui ricorsi all’inammissibilità. Naturalmente, superato lo scoglio inammissibilità, per rendere operativo il nuovo calendario della rottamazione l’emendamento dovrà essere approvato da entrambi i rami del Parlamento e la legge di conversione dovrà essere pubblicato in «Gazzetta Ufficiale» entro il 31 marzo.

Approvazione fuori tempo massimo. Qualora l’approvazione parlamentare dovesse arrivare oltre il termine, il Governo è pronto a «blindare» la proroga con un decreto legge specifico o in alternativa a imbarcare le disposizioni sulla rottamazione nel decreto enti locali che dovrebbe essere varato entro la fine del mese.

Emendamento definitivamente inammissibile. Se la commissione Ambiente non rivedrà la sua posizione sull’ammissibilità dell’emendamento Ginato, il Governo procederà senza troppi indugi alla decretazione d’urgenza. Addirittura potrebbe trattarsi di un decreto legge a “perdere”, ossia destinato a esplicare i suoi effetti con la doppia proroga senza poi essere convertito in legge.

Come anticipato, l’eventuale provvedimento d’urgenza imbarcherebbe anche l’altra norma chiesta all’unanimità giovedì scorso dalla commissione Finanze della Camera: anticipare il rilascio dell’attestazione di regolarità contributiva. Un problema che sta toccando da vicino le imprese, in quanto a seguito dell’interpretazione fornita dall’Inps il via libera al Durc arriverebbe solo dopo il pagamento della prima o unica rata della rottamazione. Questo impedisce, ad esempio, la possibilità di prender parte a gare d’appalto pubbliche. Pertanto l’intervento dell’Esecutivo - sempre qualora non riesca a passare la proposta parlamentare - consentirebbe un documento temporaneo subito dopo la presentazione della domanda di adesione alla definizione agevolata.

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