Prezzi dell’usato ancora in discesa nel 2017. Il mercato immobiliare, nonostante la ripresa delle compravendite, non inverte la rotta sul fronte delle quotazioni e - in base alle stime di Scenari Immobiliari - il residenziale chiuderà l’anno con un ulteriore calo dell’1,4 per cento. A tenere saranno solamente le nuove costruzioni, che resteranno praticamente stabili (+0,3%).
Ma perché i prezzi delle case non reagiscono ancora alla ripresa delle vendite? «A far lievitare i valori - afferma Mario Breglia di Scenari Immobiliari - sono le aspettative, innanzitutto quelle occupazionali e quelle legate all’inflazione. Oggi entrambe sono ancora negative. Solo se il mattone torna a diventare un investimento appetibile, con un’aspettativa positiva sui rendimenti, questo si rifletterà sulle quotazioni».
Dati alla mano, infatti, la recente ripresa del mattone è rappresentata soprattutto da acquisti di “prime case”, pari all’80% del compravenduto negli ultimi tre anni. Nel frattempo, la disoccupazione frena ancora gli acquirenti che faticano ad ottenere mutui (il 60% delle transazioni nel 2016 è stato sostenuto da credito ipotecario). E la deflazione continua a segnare i consumi degli italiani.
«È difficile immaginare una correlazione diretta, ma la dinamica dei prezzi delle case - continua Breglia - dipende più di quanto non si creda dalle scelte di politica monetaria internazionale, che incidono sull’inflazione. Finché i prezzi sono fermi e l’offerta resta ampia, questa fase di mercato sarà sempre conveniente per chi acquista». E sicuramente, in base alle stime congiunturali degli operatori, almeno per tutto il 2017 queste due condizioni non dovrebbero mutare.
Non per questo, però, la convenienza per chi acquista si traduce sempre in un’occasione. L’abbondanza di offerta, oggi ancor più ampia rispetto a un anno fa, porta con sé un’abbondanza di prodotti di scarsa qualità presenti sul mercato. «Molti proprietari che prima stavano alla porta - aggiunge Breglia - ora si sono decisi a vendere per intercettare i primi segnali di una domanda crescente. In questo contesto solo gli immobili davvero di qualità riescono a tenere il prezzo, senza dover cedere a sconti in trattativa».
Il pacchetto di misure fiscali approvate negli ultimi anni per il rilancio del mercato immobiliare non riesce a fare la differenza. «È mancata una strategia vera - osserva il responsabile di Scenari Immobiliari - e tutte le agevolazioni sono state approvate senza una vera analisi preventiva di come funzionano davvero in Italia il mercato immobiliare oppure quello dei mutui. Sono stati interventi un po’ velleitari, tranne i bonus edilizi che però non hanno una correlazione diretta con la ripresa delle compravendite».
Le tasse sulla casa, in parallelo, penalizzano ancora fortemente la spinta agli acquisti, tanto che «solo chi ha capacità reddituali e risparmi in liquidità - conclude Breglia - oggi sta pensando davvero di sfruttare la fase di mercato».
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