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Multe pagate online, la tolleranza resta di soli due giorni

corte costituzionale

Multe pagate online, la tolleranza resta di soli due giorni

Chi paga le multe con l’home banking dovrà continuare a stare attento alle date: il principio secondo cui non vale il momento in cui si effettua l’operazione ma quello in cui la somma viene accreditata alla pubblica amministrazione è stato di fatto salvato dalla Corte costituzionale, che ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Giudice di pace di Palermo. In sostanza, l’unica protezione data al cittadino resta quella parziale del decreto banche dello scorso anno, che concede una tolleranza di due giorni.

Il problema nasce dal fatto che sempre più persone, spinte anche dalle campagne a favore dei pagamenti elettronici e dalle norme (come lo sconto del 30% sulle multe stradali per chi adempie entro cinque giorni), effettuano il versamento online. Così facendo, il momento in cui il cittadino paga diventa diverso da quello, successivo, in cui la somma arriva sul conto indicato dall’organo di polizia che ha comminato la sanzione. E il ministero dell’Interno, consultatosi con quello dell’Economia, aveva stabilito (il 14 gennaio 2016, con la circolare 300/A/227/16/127/34) che i pagamenti “elettronici” dovessero avere effetto solo dal giorno in cui venivano effettivamente accreditati.

Interpretazione ineccepibile, alla luce della normativa vigente in quel momento. Ma una trappola per i cittadini, ai quali erano stati magnificati i vantaggi della moneta virtuale (e non solo per pagare le multe). Le conseguenze si avvertono non solo quando si paga la multa vicino alla scadenza dei 60 giorni oltre la quale l’importo raddoppia, ma anche quando ci si mette in regola entro i cinque giorni previsto per lo sconto (cui si perde il diritto se i soldi non arrivano).

Una toppa ce l’aveva messa il decreto banche (Dl 18/2016, articolo 17-quinquies), riconoscendo come validi dalla data in cui sono stati effettuati dal cittadino i pagamenti che vengono accreditati all’amministrazione entro due giorni. Ora la Corte costituzionale, con l’ordinanza 79/2017, riconosce piena validità a questa norma. Se non altro perché il provvedimento del Giudice di pace di Palermo che aveva sollevato la questione di legittimità costituzionale non la cita, concentrandosi invece su altri aspetti.

Quanto a questi ultimi, la Consulta definisce «lacunosa» la ricostruzione con cui il Giudice di pace ha posto la questione e perciò la dichiara manifestamente inammissibile.

La questione, quindi, si chiude qui. Almeno per ora. Nel frattempo, per i cittadini resta il fatto che i due giorni di tolleranza non mettono sempre al sicuro: il gestore del servizio bancario può fissare un orario di cut-off, cioè di “chiusura” del servizio verso la fine giornata operativa (di solito alle 17), in modo tale che un ordine di pagamento effettuato oltre quell'orario vada considerato come ricevuto dal gestore il giorno dopo. Quindi l'accredito arriverà un giorno dopo rispetto a quello che il cittadino sarebbe in buona fede portato a pensare.

Altro dettaglio da tener presente è che i due giorni di cui si parla sono da intendersi come «giornate operative». Quindi sono esclusi i weekend e le festività. In questo caso, il conteggio dei termini per i gestori si blocca, mentre quello dei due giorni di tolleranza concessi dall'articolo 17-quinquies prosegue (salvo diverse interpretazioni future).

Va poi verificato che l'ordine di pagamento vada effettivamente a buon fine: potrebbero esserci malfunzionamenti del sistema, errori di digitazione o blocchi dovuti al fatto che una carta di credito è scaduta o un plafond è stato superato.

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