9/16 Le trappole del 730: spese di istruzione universitaria
Nella precompilata sono riportate le spese sostenute presso università sia statali che non statali, in entrambi i casi al netto dei rimborsi. Mentre le spese comunicate dagli atenei statali sono riportate integralmente, quelle comunicate dagli atenei privati sono state già rideterminate in base agli importi medi delle tasse e dei contributi dovuti alle università statali e variano a seconda di ciascuna area disciplinare e della Regione in cui ha sede il corso di studio.
Oltre alle spese per iscrizione a corsi universitari e di specializzazione, master, dottorati di ricerca, nella precompilata sono caricati anche i costi sostenuti per ricongiunzione di carriera, iscrizione all'appello di laurea e rilascio della pergamena, frequenza a corsi singoli, trasferimenti di ateneo, passaggi di corso, test d'ammissione.
I rimborsi (da quest'anno ci sono anche quelli erogati dagli enti di diritto allo studio e quelli comunicati dal sostituto di imposta nella «Cu» del contribuente) riferiti a spese sostenute in anni d'imposta precedenti sono indicati nella precompilata tra i redditi da assoggettare a tassazione separata (quadro D). L'Agenzia non sa se le spese siano state effettivamente detratte nelle precedenti dichiarazioni. Se il contribuente, nelle scorse dichiarazioni, non ha portato in detrazione le spese rimborsate (tutte o in parte) o ha detratto le spese sostenute già al netto dei relativi rimborsi, può modificare la precompilata. È lo stesso principio utilizzabile per i rimborsi sanitari.
La precompilata non contiene il dato sui canoni di locazione per gli studenti universitari fuori sede (codice 18). I quali dovranno, pertanto, essere inseriti dal contribuente
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