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Dossier Facilitare il recupero se il cliente non paga

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    Dossier | N. 16 articoliSemplificazioni fiscali verso la manovra 2018

    Facilitare il recupero se il cliente non paga

    Gli ultimi interventi in materia di Iva sono stati ispirati essenzialmente da motivi di gettito e di lotta all'evasione e hanno dimenticato, in modo quasi assoluto, il miglioramento delle specifiche regole sia in termini di aderenza con la direttiva Iva sia in termini di equità fiscale. In effetti, non è possibile concepire l'Iva solo come una fonte di gettito, ma è necessario garantire il rispetto dei diritti dei contribuenti e dei principi di fondo dell'imposta quali, ad esempio, la corretta applicazione del principio di neutralità.

    In questa logica e, anche alla luce del piano di azione Iva della Commissione europea (Com 148/2016), il legislatore avrebbe sicuramente ampio spazio per una rivisitazione dell'intera normativa che sarebbe opportuna per non dire necessaria, ma condividiamo che l'attuale situazione italiana non permette la realizzazione di una riforma sistematica. Proprio per questo, però, si auspica che nei provvedimenti di fine anno si possa almeno ottenere alcuni interventi mirati e in alcuni casi chirurgici che, perseguendo scopi diversi da quelli di gettito, riportino la norma Iva ai principi fondanti dell'imposta. In particolare, se si vuole individuare qualche misura da introdurre in modo immediato si può intervenire su tre fronti.

    Termini da riallineare

    Equiparare, per ragioni di equità fiscale, i termini di accertamento e il termine previsto (attualmente solo in modo anomalo dall'articolo 21 del Dlgs 546/92) per il rimborso dell'Iva versata erroneamente. Questa equiparazione, già realizzata in altri tributi, risulterebbe sicuramente utile non solo ai fini Iva, ma anche ai fini delle altre imposte.

    Rivedere l’articolo 26

    Ridurre il termine e le condizioni per il recupero da parte del fornitore dell'Iva relativa alle transazioni per le quali il cliente non provvede al relativo pagamento. Questo comporta la ripresa della riforma dell'articolo 26 del Dpr 633/72 che l'anno scorso è stata con un colpo di penna cancellata.

    In effetti l'intervento dovrebbe rispondere al pericolo attuale di un infrazione unionale (causa Corte di Giustizia C-246/16) e dovrebbe anche equiparare le regole a quelle previste in materia di imposte dirette e di bilancio.

    La leva delle aliquote

    Utilizzare le aliquote ridotte (in linea con le regole Unionali) in modo mirato: ad esempio sarebbe interessante proporre un'aliquota del 5% per tutti gli interventi di messa in sicurezza del territorio da potenziali disastri idrogeologici.

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