La semplificazione fiscale per lavoratori autonomi e professionisti passa attraverso l’allineamento alle regole di deducibilità dei costi previste per le imprese. Dovrebbero poi essere eliminati, in via amministrativa, alcuni “teoremi” che portano alla determinazione di un reddito non effettivamente realizzato.
L’incasso giuridico
Per lavoratori autonomi e altri contribuenti (come amministratori) che calcolano l’imponibile con il principio di cassa, andrebbero spazzate via le tesi che considerano conseguito il reddito anche se il credito è “rinunciato”, sulla base del teorema dell’incasso giuridico. Già sono presenti norme che, se necessario, tassano le rinunce in capo alle società debitrici e tanto può essere sufficiente.
Immobili da razionalizzare
Per gli immobili strumentali occorrerebbe riscrivere le regole – eliminando le inspiegabili differenze tra ammortamento e leasing – rendendole anche in questo caso conformi a quelle delle imprese. Per le manutenzioni occorrerebbe una disciplina semplice che incentivi, anziché penalizzarli, gli interventi di adeguamento e innovazione dei beni.
Società di servizi
Per stimolare la crescita dimensionale degli studi, si dovrebbero eliminare dubbi e contestazioni sull’utilizzo di società di servizi spesso necessarie per effettuare investimenti in immobili e altri beni strumentali che richiedono importanti capitali e finanziamenti. L’assimilazione dei regimi fiscali tra professionisti e imprese, sopra ricordata, eliminerebbe peraltro ogni possibile vantaggio fiscale di queste strutture.
Ammortamento software
L’investimento in mezzi tecnologici deve essere messo sullo stesso piano di quello in macchinari Industria 4.0 per le imprese. Occorrerebbe estendere la deduzione maggiorata (150% o, eventualmente, 40%) a tutti gli investimenti in tecnologia, compreso il software, che oggi non gode del superammortamento. Per chi effettua la trasmissione telematica di dati richiesti dal Fisco, si dovrebbero prevedere deduzioni maggiorate anche per i costi sostenuti al riguardo.
Formazione e congressi
Va incentivata la formazione dei professionisti e dei loro collaboratori. La legge 81/2017 ha eliminato l’indeducibilità al 50% vigente sino al 2016, introducendo però un tetto di 10mila euro annui. Così come per le spese di ricerca e sviluppo delle imprese, oltre a eliminare ogni limite di spesa, si potrebbe valutare un incentivo sotto forma di credito di imposta o maggiorazione della deduzione (ad esempio con il sistema del 140%).
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