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Spesometro verso una nuova proroga? I commercialisti: stop alle sanzioni o scioperiamo

Tira aria di proroga per lo spesometro: il blocco del sito che permette l’invio telematico dei dati delle fatture elettroniche, delle liquidazioni Iva e delle fatture emesse e ricevute porterà molto probabilmente a un nuovo slittamento nel termine, attualmente fissato al 28 settembre.

«La situazione creatasi in questi giorni è di estrema gravità, inaccettabile e non degna di un Paese civile - ha scritto il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, in una lettera inviata ai vertici del ministero dell’Economia -. Nei giorni scorsi, oltre a ribadire la necessità di un provvedimento immediato che disponesse un congruo differimento della scadenza (quanto meno al 15 ottobre), abbiamo chiesto di considerare questo primo invio di natura sperimentale, nonché la disapplicazione delle sanzioni per le violazioni eventualmente commesse, con possibilità di correzione degli errori anche oltre il termine di scadenza, come peraltro preannunciato dallo stesso viceministro, Luigi Casero». Qualora un provvedimento in tal senso non venisse adottato, i commercialisti avvisano che non risponderanno delle sanzioni che eventualmente verranno irrogate ai clienti per eventuali ritardi e omissioni negli invii delle comunicazioni. «Non possiamo certo essere noi a rispondere delle inefficienze di un sistema, ad oggi, inadeguato», ridabisce Miani.

L’agenzia delle Entrate non ha ancora sciolto la riserva, ma intanto anche le associazioni sono in pressing: anche Adc, Aicd, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec e Unico hanno inviato una lettera al viceministro Luigi Casero e al direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini per chiedere una riunione urgente del tavolo tecnico «anche per dare seguito a un’attenta valutazione della possibilità di considerare l’adempimento in scadenza come un invio sperimentale, senza che siano previste sanzioni per eventuali ritardi o non conformità, poiché tutti causati dall’inadeguatezza del sistema messo a disposizione dall’Agenzia».

Niente sanzioni, dunque, chiedono le associazioni. «In alternativa - ribadiscono - , è stata espressa la necessità di una congrua proroga della scadenza, che sia concessa in brevissimo tempo e immediatamente resa pubblica attraverso adeguati strumenti di comunicazione, sempre ed in ogni caso con ampia tolleranza nei riguardi di tutte le mancate conformità riconducibili alle difficoltà evidenziate».

Alle due proposte segue un “promemoria”: la categoria ha già in passato preso in considerazione la proclamazione dello sciopero, e stavolta potrebbe metterlo in atto. Il servizio telematico dello spesometro è stato sospeso nei giorni scorsi (e non ancora riattivato) perché è stato riscontrato un problema di privacy nell’accesso ai dati.
La violazione dei dati fiscali di molti contribuenti e lo stop del sito dello spesometro sono due «gravissimi episodi inerenti attività di pubblico servizio gravanti sulle spalle dei cittadini contribuenti», ha commentato il presidente
onorario di Adusbef, Elio Lannutti, che sottolinea come il blocco temporaneo del servizio renda «difficile se non impossibile l’esecuzione degli adempimenti tributari previsti entro il 28 settembre».

Anche da parte dell’associazione dei consumatori, quindi, arriva la richiesta di «prorogare la scadenza». Lannutti chiede anche che «vengano individuati e duramente sanzionati i colpevoli, con l’apertura di una indagine doverosa di quel Garante della Privacy, assiduamente impegnato a garantire gli interessi esclusivi del governo, del potere economico e delle banche, invece dei diritti dei cittadini- contribuenti».

Va ricordato che il canale web non è l’unico che permette l’invio dello spesometro: è possibile gestire l’adempimento anche attraverso altri software, che non hanno subito alcun disservizio.

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