Norme & Tributi

4/6 Per gli architetti niente parametri su Via e Vas

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    LIBERI PROFESSIONISTI

    Oltre il principio dell'equo compenso per tutti, ecco le categorie (e le attività) escluse

    Arriva l'equo compenso per i professionisti, ma l'applicazione concreta non si preannuncia facile ed immediata. Va verso l'approvazione definitiva alla Camera il decreto legge fiscale; dentro al provvedimento ha trovato posto la norma sull'equo compenso per gli avvocati, che punta a far ottenere parcelle più equilibrate ai legali nei rapporti con banche, assicurazioni e grandi imprese. Lo stesso principio si applicherà “in quanto compatibile” a tutti gli altri professionisti, sia quelli iscritti ad un Albo sia a quelli appartenenti a professioni non ordinistiche. A cinque anni di distanza dall'abolizione delle tariffe inderogabili, gli Ordini hanno espresso grande soddisfazione per la conquista dell'equo compenso. Ma una volta ottenuto il riconoscimento del principio resta ancora molta strada da fare per tradurlo nella prassi quotidiana per diverse categorie di lavoratori autonomi.

    4/6 Per gli architetti niente parametri su Via e Vas

    A preoccupare gli architetti è l'esclusione di privati e Pmi dall'equo compenso, secondo l'interpretazione letterale della norma del decreto fiscale. La gran parte di questi professionisti, infatti, lavora soprattutto con piccoli committenti. In più anche se gli architetti sono inseriti nel decreto-parametri (Dm 140/2012) restano fuori alcune attività tipiche di questa professione. Tra queste alcune consulenze urbanistiche e in materia di Via (valutazione di impatto ambientale) e Vas (valutazione ambientale strategica).

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