Sembrava impossibile, ma ci stiamo riuscendo: dopo il pasticcio dello spesometro, l’uno-due dello split payment lanciato in estate e corretto in autunno, l’avvio e il rinvio della nuova imposta Iri, riusciva difficile immaginare qualcosa che potesse chiudere in crescendo questo annus horribilis del fisco. Eppure ci stiamo riuscendo.
Seguite il percorso: la rottamazione delle cartelle esattoriali (già in corso a pieno regime, con un possibile e non trascurabile incasso da 5 miliardi solo per il 2017) viene riaperta e modificata con un decreto legge il 16 ottobre, fissando una delle scadenze al 30 novembre. La scadenza riguarda i contribuenti della rottamazione 1 e non la rottamazione 2 (introdotta ex novo dal decreto legge), quindi arriva a partita in corso. Il Parlamento prima propone lo slittamento di quella data al 7 dicembre, ma solo in parte, poi corregge la proposta per estenderla a tutti gli interessati. Però...
...però bisogna sperare che entro il 7 dicembre ci siano sia il voto finale sulla correzione al decreto legge sia la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Quindi: domani (30 novembre) bisognerebbe pagare la terza rata. Ma si potrebbe aspettare il 7 dicembre. Sperando però che in quel giovedì 7 dicembre ci sia finalmente la legge a dire che è giusto pagare il 7 dicembre. Non è più un adempimento. È un atto di fede. Se ne avete ancora.
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