Sul costo e sul numero delle intercettazioni si è detto e scritto molto. Eppure per avere risposte chiare e puntuali sarebbe bastato un Bilancio di responsabilità sociale come quello predisposto dalla procura di Forlì e presentato in queste ore.
In questa provincia romagnola tra il 1° luglio 2016 e il 30 giugno 2017 sono state fatte 7.865 intercettazioni per un costo totale di 150mila euro (poco più di 19 euro a intercettazione). Le persone monitorate sono state 369, e quindi ogni “bersaglio” è costato al sistema 407 euro. Senza entrare nel merito del “tanto” o del “poco” questa è un'informazione circoscritta ma che dà un segnale importante: la trasparenza è possibile anche in una realtà complessa e articolata come la Procura e su un tema spinoso come le intercettazioni.
Il Bilancio sociale è uno strumento utile su più fronti: per i media perché fornisce informazioni puntuali sulle tipologie di reato e sul loro andamento; per la procura che ha modo di fotografare l'organizzazione, i costi, i tempi, le procedure e può comprendere le aree dove intervenire per rendere l'attività più efficiente e per valutare e migliorare l'efficacia dei diversi comparti; per le altre procure, che possono seguire questo esempio – a quanto pare uno dei pochi nel panorama nazionale – e infine utile anche per chi deve monitorare la complessa macchina della giustizia.
Il Bilancio sociale della Procura di Forlì, «non comporta alcuna spesa pubblica né ha richiesto contributi economico-finanziari» perché è stato redatto grazie a una convenzione sottoscritta tra la Procura e l'Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili locali. L'idea è nata tre anni fa dalla Procura della repubblica guidata allora da Sergio Sottani – ora nominato procuratore generale di Corte d'Appello ad Ancona - che ha coinvolto nel progetto il presidente dell'Ordine locale dei commercialisti Aride Missiroli, ed ora è stata portata avanti dal procuratore reggente Filippo Santangelo.
Missiroli e Santangelo sottolineano, in una nota, che «la Procura della Repubblica di Forlì, pur in assenza di titolare dell'ufficio giudiziario, ha ritenuto, per il tramite del Reggente e degli altri magistrati in servizio, di proseguire nell'esperienza (intrapresa tre anni fa) di adempiere al dovere sociale e professionale di rendere il conto dell'attività, posta in essere nel periodo da luglio 2016 a giugno 2017, alla collettività e agli interessati. Il Consiglio dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Forlì ha aderito alla proposta della Procura di Forlì per una collaborazione degli iscritti nella predisposizione del bilancio di responsabilità sociale. Come lo scorso anno, è stato costituito un gruppo di lavoro di cui fanno parte alcuni commercialisti (5 donne) e un praticante, oltre che personale interno alla Procura. In particolare, i commercialisti hanno supportato con entusiasmo (senza oneri per la Procura) l'ufficio giudiziario nell'elaborazione dei dati raccolti e nei commenti, effettuando una interessante comparazione temporale riferita agli ultimi anni. L'esperienza ha consentito ai commercialisti di conoscere nei dettagli il funzionamento della Procura, le procedure e i dati (anche economici e finanziari) più significativi, dalle denunce di reato all'istituzione del processo (o all'archiviazione) fino all'esecuzione del giudicato»”
Questo lavoro, che sarà presentato oggi 9 febbraio, alle 10 presso la sede dell'Ordine dei commercialisti di Forlì (Corso Mazzini 165), è stato possibile grazie all'informatizzazione delle procedure, e ha lo scopo di elevare gli standard qualitativi, migliorare la trasparenza e la comunicazione, ottimizzare i tempi. Tutti obiettivi condivisibili che potrebbero – o meglio dovrebbero - interessare altre procure e non solo.
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