1/6 Professionisti in genere
Confronto tra fatture attive con informazioni nell’anagrafe tributaria relativi ai redditi di lavoro autonomo percepiti.
Verifica dei “costi residuali” per individuare l’inserimento di spese non correlate all’attività esercitata o non documentate.
Fitto figurativo dei locali (qualora siano di proprietà) ove si svolge l’attività ovvero antieconomicità di canoni corrisposti a società riconducibili ai professionisti stessi.
Riscontro della retribuzione conseguibile da una attività di lavoro dipendente nello stesso settore rispetto ai redditi dichiarati.
Acquisizione dello schedario dei clienti e dei supporti magnetici rinvenuti nello studio, dei fascicoli anche informatici e delle mail (se non lette occorre autorizzazione procura).
Agende degli appuntamenti e gli appunti.
Analisi dei prelievi poiché ove fossero modesti o assenti ci sarebbe conferma dell’esistenza di compensi sottratti all’imposizione.
Ampiezza del rischio professionale coperto con assicurazione e volume d’affari dichiarato.
Esistenza di un sito internet.
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