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Il maxi-Ordine delle professioni sanitarie avvia le iscrizioni

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Lavoro e Previdenza

Il maxi-Ordine delle professioni sanitarie avvia le iscrizioni

(AdobeStock)
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Professioni sanitarie verso una nuova vita ordinistica. Dal primo luglio circa 250mila professionisti – dai fisioterapisti ai tecnici di laboratorio, dai logopedisti agli ortottisti - dovranno avviare la procedura d'iscrizione ai 17 Albi istituiti con il decreto 13 marzo 2018 e confluiti nel nuovo maxi-Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (Federazione nazionale Ordini Tsr-Pstrp). L’ingresso nel nuovo Ordine riguarda anche altre due professioni, tecnici di radiologia e assistenti sanitari, che già avevano un proprio Albo.

L’iscrizione avverrà attraverso il portale www.tsrm.org e sarà interamente dematerializzata. A gestirla saranno i 61 Ordini territoriali dei tecnici sanitari di radiologia medica, coadiuvati dai rappresentanti delle associazioni delle altre categorie (Ramr). Il primo passo per il professionista sarà la registrazione al portale, con l’inserimento dei dati anagrafici, del titolo formativo e l’indicazione dell’Albo cui intende iscriversi. Il modulo di autocertificazione così compilato andrà stampato, firmato, scansionato e caricato sul portale insieme al documento di identità. A questo punto i Ramr avranno 60 giorni per valutare la domanda: in caso di assenso la pratica sarà inviata al consiglio direttivo dell'Ordine territoriale di riferimento, che potrà fare ulteriori verifiche.

Contestualmente, una volta ricevuto un alert sul buon esito della valutazione da parte delle associazioni, il professionista stamperà il modulo di autocertificazione verificato, apporrà la marca da bollo da 16 euro ed effettuerà i pagamenti: tassa di concessione governativa (168 euro) e tassa di iscrizione annua (da 80 a 120 euro). Le ricevute andranno caricate sul portale insieme alla foto per il tesserino. Dal momento del perfezionamento della domanda il consiglio direttivo dell’Ordine avrà tre mesi per esprimersi.

Non ci saranno maglie larghe sulla validazione dei titoli di formazione: il professionista dovrà indicare il proprio sul portale (ci sarà un elenco a tendina pre-selezionato) o flaggare la voce “altro titolo abilitante”, cui allegherà la scansione del titolo autocertificato e i riferimenti normativi, giurisdizionali o amministrativi che ritiene lo rendano abilitante (per esempio una sentenza ad hoc che attesti l'equivalenza del titolo posseduto a quelli indicati).

Su questo punto si giocherà la partita più delicata, perché gli “altri titoli” saranno valutati con maggiore attenzione. «Come abbiamo chiarito da subito – spiega Alessandro Beux, presidente della Federazione - le maglie dell’Ordine saranno strettissime». Un certo numero di contenziosi è stato già messo in conto: «Ci stiamo preparando – conclude Beux- ad affrontarli, supportati dal lavoro istruttorio che è stato fatto dai legali e confortati dalle chiare ed efficaci prese di posizione assunte negli ultimi anni , anche nei tribunali, dal ministero della Salute».

Non un semplice adempimento burocratico, ma una svolta che consentirà tra l'altro di censire per la prima volta i professionisti abilitati a operare nel Sistema sanitario e sul mercato della libera attività. «Ci aspettiamo una grande adesione - sottolinea Antonio Bortone, presidente Coordinamento nazionale associazioni professioni sanitarie (Conaps) - a riprova che la popolazione professionale è sensibile. Come in passato lo è stata, per combattere l’abusivismo, sull’ adesione alle associazioni maggiormente rappresentative».

I tempi dell’iter sono normati, ma ai fini legali e assicurativi farà fede la data della pre-iscrizione da parte del professionista. L’obbligo scatterà “senza se e senza ma” dal primo luglio. Tuttavia per il personale dipendente una circolare del ministero della Salute indirizzata agli assessorati ha chiesto «di informare le strutture sanitarie pubbliche e private del periodo transitorio» - che scadrà a settembre 2019 - per l’implementazione degli Albi professionali. La circolare chiede «di dare indicazioni alle strutture sanitarie medesime, affinché siano ammesse con riserva le persone abilitate all’esercizio di una delle sopra citate 17 professioni sanitarie, qualora risultassero ancora non in possesso della certificazione attestante l'iscrizione all’albo professionale quale requisito indispensabile ai fini dell'assunzione o della partecipazione ai concorsi pubblici. Tale requisito dovrà essere richiesto dalle strutture e, pertanto, esibito dall'interessato al termine del perfezionamento della relativa iscrizione all’Albo».

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