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Dossier E-fattura, ritardi «lievi» senza sanzioni

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Dossier | N. 40 articoli Fattura elettronica: la guida completa

E-fattura, ritardi «lievi» senza sanzioni

In attesa di incassare lo slittamento almeno dell’obbligo per i carburanti dal 1° luglio nel decreto «dignità», continua la messa a punto sulla fattura elettronica (su tempi e altri contenuti si veda il servizio a pagina 5). Mentre la App è stata ormai “consegnata” agli store online e si attende a breve la messa a disposizione, l’Agenzia lavora a un nuovo set di chiarimenti. A partire dall’e-fattura immediata che, secondo la risposta fornita al videoforum de L’esperto risponde dello scorso 24 maggio, va trasmessa allo Sdi (Sistema di interscambio) entro le ore 24 del giorno di effettuazione dell’operazione.

Anche per andare incontro alle preoccupazioni manifestate da alcune associazioni di categoria, allo studio c’è l’ipotesi di consentire una maggiore tolleranza. In pratica, i lievi ritardi dipendenti da situazioni oggettive non verrebbero sanzionati. E un appiglio in tal senso potrebbe arrivare anche da precedenti documenti di prassi. Così come si sta studiando la possbilità di far confermare la precedente data di emissione da indicare in caso di secondo invio dell’e-fattura a seguito di scarto dello Sdi. A tal proposito, già la circolare dell’8 giugno di Confindustria aveva sottolineato che la nuova fattura trasmessa allo Sdi dopo lo scarto dovrebbe avere stessa data e stesso numero progressivo. Uno degli aspetti da decidere è come “recuperare” la numerazione e non è stata scartata l’idea di proporre una sorta di sezionale con l’indicazione che è stato un file reinviato.

Il punto sulla fattura elettronica è stato fatto ieri in due occasioni. La prima è il convegno organizzato dall’Osservatorio fatturazione elettronica & ecommerce B2B al Politecnico di Milano. Il responsabile dell’Osservatorio, Claudio Rorato, ha sottolineato che «con la sola fattura elettronica strutturata si possono risparmiare tra i 5,5 e gli 8,2 euro ogni fattura, mentre con la digitalizzazione dell’intero ciclo tra 25 e 65 euro ogni ciclo». Ma c’è tutto un meccanismo che si può mettere in moto con l’e-fattura. «Il progetto che intendiamo perseguire è quello di predisporre una bozza da mettere a disposizione per le imprese, proprio come è avvenuto per la precompilata delle persone fisiche», ha sottolineato il vicedirettore delle Entrate, Paolo Savini.

Per Francesca Mariotti, direttore politiche fiscali di Confindustria, con il debutto dell’e-fattura «la duplicazione di sistemi antifrode andrebbe rivista: il pensiero va a split payment e reverse charge» così come la dichiarazione Iva andrebbe «snellita, automatizzata o comunque limitata alle sole informazioni aggiuntive non acquisite dall’Agenzia». Proprio in termini di mole dei dati che il flusso di e-fattura genererà, da Maurizio Verginelli sono arrivate le indicazioni sullo sforzo di messa in sicurezza e di bilanciamento dei canali da parte di Sogei. Del resto, la stima è che la sola tranche al debutto dal 1° luglio (carburanti e subappalti Pa) avrebbe portato a un transito di 300-400 milioni di e-fatture tramite Sdi mentre con l’obbligo generalizzato tra privati dal 2019 si arriverà a regime tra 1,8 e 2 miliardi di documenti.

L’altra occasione di discussione è stato il forum promosso da AssoSoftware sempre ieri presso Il Sole 24 Ore. Il presidente di AssoSoftware, Bonfiglio Mariotti, è stato chiaro: «Noi siamo pronti. Preferirei che l’intervento sui carburanti si limitasse a una disapplicazioni più che a una proroga secca». Mentre il direttore generale di AssoSoftware, Roberto Bellini, ha rimarcato che «negli associati c’è la consapevolezza che l’e-fattura sia strategica non solo per i possibili risparmi ma anche per consentire un salto di qualità a tutto il sistema produttivo». Roberto Cunsolo, tesoriere del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti (Cndcec), ha puntualizzato come la maggiore preoccupazione sia rappresentata dalle micro-imprese che vedono l’obbligo come un «balzello in più». Per questo ha rilanciato l’idea (ricordata anche dal “collega” consigliere Maurizio Grosso in mattinata al Politecnico) di un avvio un po’ più soft con un doppio regime carta/digitale per i primi sei mesi del 2019, individuando specifiche categorie di soggetti. Mentre Andrea Trevisani, direttore Politiche fiscali di Confartigianato, ha auspicato «massicce dosi di semplificazioni che accompagnino l’e-fattura».

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