Una semplificazione rilevante per i cittadini. Che, però, non è stata ancora completata. La pubblicazione del glossario per l’edilizia libera, entrato in vigore lo scorso 22 aprile, ha segnato una svolta nel percorso di riordino dei titoli abilitativi relativi alle costruzioni.
La riorganizzazione
Il significato di questa novità è tutto in un cambiamento: i Comuni non saranno più liberi di chiedere autorizzazioni e comunicazioni
per opere che rientrano negli elenchi ministeriali. In sostanza, la stagione delle interpretazioni (spesso arbitrarie) diverse
a seconda degli uffici nei quali entriamo è finita. Anche se bisognerà sempre considerare l’universo delle altre autorizzazioni, poste fuori dal perimetro dell’edilizia.
Detto questo, però, la parabola dei glossari unici non è stata completata. L’opera di riordino della materia dei titoli abilitativi passerà ancora, nei prossimi mesi, da questo strumento. In programma, se non ci saranno passi indietro rispetto alla pianificazione già avviata, c’è prima un intervento sul permesso di costruire e, poi, una riorganizzazione della Scia (segnalazione certificata di inizio attività). Lasciando alla Cila (comunicazione inizio lavori asseverata), a margine di questi elenchi, il ruolo di titolo abilitativo residuale, per tutti i casi in bilico tra le diverse forme di procedura.
I casi da chiarire
In questo modo, per i titoli abilitativi edilizi sarà sterilizzato il pericolo, molto presente negli anni scorsi, di interpretazioni differenziate degli uffici tecnici comunali sul Testo unico in materia edilizia (Dpr 380/2001): non sarà più possibile che gli stessi interventi,
in zone diverse, vengano sottoposti a un titolo abilitativo differenziato. I casi del genere sono moltissimi: la ristrutturazione di una scala di collegamento interna viene classificata, in alcune ipotesi, come risanamento conservativo leggero. In altre, con un’interpretazione più rigida, si parla invece di risanamento pesante. Il titolo abilitativo, per
effetto di questa lettura, cambia: Cila o Scia, a seconda delle situazioni.
L’autorizzazione per costruire
Il calendario prevede, in primo luogo, di mettere in piedi un glossario degli interventi a gestione più complessa, quelli
che passano dal permesso di costruire. Con questo titolo abilitativo, come viene spiegato nelle pagine seguenti, il Comune
autorizza a costruire sul proprio territorio una nuova casa o altri manufatti edilizi nuovi. Quando, però, le situazioni da sottoporre a permesso non sono così nitide, servono dei chiarimenti: un esempio tipico di
queste ambiguità è la demolizione con ricostruzione, fatta nel pieno rispetto della sagoma e del volume precedente, per la quale a volte è sufficiente una semplice Scia, altre
serve il permesso di costruire. Il secondo elenco della serie, allora, continuerà a chiarire le situazioni dubbie.
Le precisazioni sulla Scia
Non è l’ultimo passaggio in programma. Per completare il lavoro c’è da considerare ancora un terzo elenco di autorizzazioni:
quello sulla Scia. La segnalazione viene utilizzata per le manutenzioni straordinarie che non toccano elementi strutturali e per il restauro e il risanamento. Situazioni nelle quali non mancano, ovviamente, i
dubbi. Sarà il ministero della Funzione pubblica a definire, nelle prossime settimane, i tempi di questo percorso.
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