La proroga dei bonus per i lavori in casa è stata annunciata e dovrebbe essere approvata nella prossima legge di Bilancio. Ma solo chi avvia i lavori e paga entro il 31 dicembre è già sicuro di quanto potrà detrarre.
Quando ci sono cantieri di una certa dimensione, non è detto che si riescano a completare gli interventi (e i pagamenti) entro l’anno. Ma gli sconti edilizi premiano anche molti mini-lavori, che si possono tranquillamente decidere e completare in poche settimane. Così da sfruttare già nel 2019 la prima delle dieci rate in cui è divisa la detrazione.
La chance dei mini-lavori
Ad esempio, chi sostituisce la porta blindata di casa ed effettua entro dicembre il bonifico “parlante” - poniamo da 1.800 euro - potrà scontare dall’Irpef lorda i primi 90 euro (su 900 totali) nel 730 o nel modello Redditi presentato l’anno prossimo. Ma lo stesso potrebbe valere per il cambio di un tubo del gas difettoso o per l’installazione di un servoscala. La maggioranza dei mini-interventi, infatti, ricade tra le opere agevolate dalla detrazione del 50% ed elencate nell’articolo 16-bis del Tuir.
Più difficile - ma non impossibile - arrivare in tempo con l’ecobonus. Tra gli interventi più fattibili c’è il cambio delle finestre, che però quest’anno ha la stessa percentuale della detrazione edilizia generale (50%). La legge di Bilancio per il 2018, infatti, ha “biforcato” l’ecobonus: con alcune opere che sono rimaste agevolate al 65% e altre che sono passate al 50% (finestre comprensive di infissi, schermature solari, caldaie a condensazione in classe A senza termoregolazione evoluta, generatori a biomasse).
La stessa legge ha allargato lo spettro dei bonus introducendo la nuova detrazione del 36% per la «sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi; realizzazione di coperture a verde e giardini pensili». Una misura che, pur con qualche incertezza applicativa, ben si presta a mini-lavori: pensiamo all’installazione di alcune fioriere inamovibili, in muratura, sul terrazzo. Acquisti che, per semplicità, possono essere paragonati agli arredi, agevolati a loro volta dal bonus mobili del 50 per cento. Detrazione che, però, è a sua volta legata a quella sul recupero edilizio.
La proroga in arrivo
Guardando al 2019, nelle intenzioni del Governo c’è la proroga secca dell’attuale assetto dei bonus edilizi anche per il 2019. Almeno per la parte riguardante i lavori agevolati al 50 e 65% sulle singole unità abitative, gli acquisti di mobili e gli interventi sul verde privato. Questo è ciò che si desume dalla bozza del disegno di legge di Bilancio, e che è stato già messo nero su bianco nel Documento programmatico (Dpb) inviato a Bruxelles nei giorni scorsi.
Non vengono invece menzionati i termini degli sconti riservati alle opere su parti comuni condominiali e a quelle antisismiche, la cui scadenza era stata già fissata al 2021 e che rimarrebbero, perciò, confermati.
Gli aspetti da monitorare
L’attesa è soprattutto di quei contribuenti che hanno in programma lavori in casa nel corso del 2019. Chi ha già avviato (o prevede di eseguire) gli interventi quest’anno deve invece fare attenzione a una serie di parametri, se vuole sfruttare gli sconti già a partire dalla prossima dichiarazione dei redditi. Occhio quindi alle date di acquisto dei beni o pagamento dei servizi, agli eventuali acconti e ai documenti da conservare.
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