Il quesito.La nostra famiglia è formata da genitori e tre figlie (una frequenta l’università e due la scuola superiore). Pur essendo
regolarmente coniugati, i genitori hanno residenze separate: il padre risiede in zona frontaliera e non è contemplato nello
stato di famiglia, anche se concorre economicamente al sostentamento. Essendo frontaliere, il padre dichiara il proprio reddito
allo Stato in cui lavora. Questo reddito dichiarato all’estero incide sulla determinazione della fascia di reddito per le
tasse universitarie italiane della figlia?
P.M. - Lissone
La risposta. La risposta è affermativa. Va innanzitutto premesso che ai fini Isee i coniugi fanno sempre parte della stessa famiglia anagrafica, anche qualora abbiano diversa residenza (articolo 3 del Dpcm 159/2013, regolamento attuativo della riforma introdotta con l’articolo 5 del Dl 201/2011).
E salvo specifiche eccezioni (separazioni giudiziali, provvedimenti dell’autorità giudiziaria, eccetera), concorrono alla determinazione della situazione reddituale anche i redditi da lavoro dipendente prestato all’estero e tassati esclusivamente nello Stato estero in base alle vigenti convenzioni contro le doppie imposizioni (articolo 4, comma 2, lettera c, del citato regolamento).
Si segnala che, ai fini del calcolo dello specifico indicatore Iseeu per le prestazioni per il diritto allo studio universitario (articolo 8 del regolamento), è prevista la possibilità che lo studente non convivente sia considerato “autonomo” (e quindi escluso dal nucleo familiare dei genitori), qualora abbia residenza fuori dall’unità abitativa della famiglia di origine, da almeno due anni rispetto alla data di presentazione della domanda di iscrizione per la prima volta a ciascun corso di studi, in un alloggio non di proprietà di un suo membro, e abbia altresì adeguata capacità di reddito (attualmente fissata in almeno 6.500 euro).
Il quesito è tratto dall’inserto L’Esperto risponde, in edicola con Il Sole 24 Ore di lunedì 24 dicembre 2018.
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