Il cambio delle finestre e la sostituzione delle caldaie guidano le comunicazioni all’Enea per il bonus del 50% sul risparmio energetico. Quasi la metà dei 291mila interventi notificati fino a venerdì scorso riguarda queste due tipologie di lavori. Seguono l’installazione delle pompe di calore e l’acquisto degli elettrodomestici. Più staccati, gli impianti fotovoltaici e le coibentazioni.
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«Si tratta comunque di dati che vanno analizzati con cura e offrono solo un primo bilancio», avverte Domenico Prisinzano, responsabile del gruppo di lavoro dell’Enea. La comunicazione, infatti, è arrivata solo adesso al rush finale: la prima scadenza, dopo una proroga di 48 ore, è attualmente fissata a giovedì 21 febbraio e riguarda tutti coloro che hanno ultimato i lavori tra il 1° gennaio e il 21 novembre 2018 (data di avvio del portale dedicato). Anche se non si può escludere un ulteriore rinvio, chiesto da diverse associazioni di categoria.
Di certo, il flusso online delle pratiche al sito dell’Enea non ha ancora rallentato; anzi, negli ultimi giorni è arrivato a 17mila invii ogni 24 ore. Venerdì scorso il totale aveva già raggiunto quota 187mila (con una media, quindi, di 1,55 interventi per pratica).
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D’altra parte, la platea degli interessati è ampia. Secondo un’analisi del Cresme, negli ultimi tre anni circa 1,6 milioni di case all’anno sono state ristrutturate con lavori potenzialmente agevolati dal 50%; oltre la metà dei quali (il 53%) comprende interventi soggetti all’obbligo di invio all’Enea. Infatti, la comunicazione - che non va confusa con quella relativa all’ecobonus, il vecchio 55% - riguarda tutti quei lavori agevolati dalla detrazione per le ristrutturazioni che hanno un impatto sui consumi energetici dell’edificio (si veda la scheda a fianco). È escluso, ad esempio, il rifacimento del bagno o dell’impianto elettrico, ma rientra per l’appunto il cambio delle finestre.
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Le informazioni da inviare all’Enea sono più semplici rispetto a quelle richieste per l’ecobonus. Un caso su tutti: per gli infissi l’unico dato “a campo libero” da inserire è la superficie (la trasmittanza, obbligatoria per l’ecobonus, qui è facoltativa).
Anche se molti contribuenti sono in grado compilare la scheda con il fai-da-te, qualche difficoltà l’ha incontrata chi nei giorni scorsi si è cimentato con gli elettrodomestici. Per i quali viene chiesta la «potenza elettrica assorbita», non indicata sull’etichetta energetica: il dato, però, è stato reso facoltativo.
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Il termine non è uguale per tutti. Per gli interventi ultimati dal 22 novembre in poi, l’invio va fatto entro 90 giorni. Per quelli finiti dal 1° gennaio scorso, arriverà online a breve il nuovo sito dedicato agli interventi del 2019.
L’Enea ha anche chiarito che chi trasmette dati errati relativi al 2018 può correggerli fino al termine per l’invio della dichiarazione dei redditi (31 ottobre). E chi dimentica l’invio? Posto che la comunicazione è obbligatoria per legge a fini statistici e conviene eseguirla anche in ritardo, la norma istitutiva non prevede la decadenza dalle agevolazioni. Né l’ha fatto l’agenzia delle Entrate, che nella versione aggiornata della guida «Ristrutturazioni edilizie» non menziona il mancato invio tra le cause per cui si può perdere la detrazione del 50 per cento.
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