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Poste italiane non responsabili se l’Iban del bonifico è sbagliato

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corte di giustizia

Poste italiane non responsabili se l’Iban del bonifico è sbagliato

Nel 2015, un debitore della Tecnoservice ha ordinato alla propria banca di effettuare un pagamento, tramite bonifico bancario, in favore di tale società, mediante accredito su un conto corrente aperto presso Poste italiane, individuato, ai sensi della direttiva 2007/64, con un numero di conto bancario internazionale («Iban»). In tale ordine di bonifico era stato inoltre indicato il nome dell'auspicato beneficiario del bonifico stesso, vale a dire la Tecnoservice.

Il bonifico è stato effettuato sul conto corrispondente a tale Iban. Tuttavia, è emerso che tale bonifico è stato eseguito in favore di un soggetto diverso dalla Tecnoservice, la quale di conseguenza non ha mai ricevuto la somma dovutale.

La Tecnoservice ha proposto ricorso contro le Poste italiane dinanzi al Tribunale ordinario di Udine (Italia), giudice del rinvio, chiedendo l'accertamento della responsabilità di Poste italiane per non aver verificato se l'Iban indicato dall'ordinante corrispondesse al nome del beneficiario. Difatti, Poste Italiane avrebbe consentito il trasferimento della somma in questione a un beneficiario erroneo, nonostante la presenza di elementi sufficienti a constatare che l'Iban era inesatto.

Poste Italiane ritiene di essere esente da qualsiasi responsabilità, avendo essa effettuato il bonifico sul conto corrispondente all'Iban indicato dall'ordinante e non essendo tenuta a procedere ad alcun tipo di controllo ulteriore.

Il Tribunale di Udine ha chiesto quindi alla Corte di giustizia di interpretare il diritto dell'Unione in materia.

Con l'odierna sentenza, la Corte rileva che sia un'interpretazione letterale della direttiva sia un'interpretazione logico-sistematica conducono ad affermare che i prestatori di servizi di pagamento (banca, Poste e così via) – del pagatore o del beneficiario – non hanno l'obbligo di verificare se l'Iban fornito dall'utente corrisponda effettivamente al beneficiario.

La direttiva, infatti, mira a garantire il trattamento completamente integrato e automatizzato delle operazioni e a migliorare l'efficienza e la rapidità dei pagamenti. Orbene, tali obiettivi di trattamento automatico e di rapidità dei pagamenti sono più efficacemente perseguiti se si adotta l'interpretazione sopra indicata.

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