Norme & Tributi

Reato per il marito che stacca le utenze nella casa familiare attribuita alla ex

  • Abbonati
  • Accedi
separazione

Reato per il marito che stacca le utenze nella casa familiare attribuita alla ex

(Agf Creative
(Agf Creative

Commette reato il marito che fa staccare la luce e il gas nella casa familiare assegnata alla ex moglie, come "soluzione" al rifiuto della donna di mettere le bollette a suo nome. Tolleranza zero della Cassazione (sentenza 13407) per la guerra dei Roses, che si può scatenare dopo il naufragio del matrimonio: non c'è margine per la giustizia fai da te, neppure quando si fa valere un diritto. Ora lo sa l'uomo condannato per il reato previsto dall'articolo 393 di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, punito con la reclusione fino a un anno. L'ex marito esasperato dalla resistenza passiva della sua ex dolce metà che aveva risposto picche a tutte le sue numerose richieste di fare la voltura delle utenze intestate alla società da lui amministrata, aveva fatto interrompere la fornitura sia della luce sia del gas.

Per i giudici, un atto arbitrario che aveva avuto come risultato, quello di lasciare al buio non solo la signora ma anche i figli della coppia. Inutili gli sforzi della difesa per dimostrare che la via imboccata si era rivelata il solo modo per rimediare all'inerzia della donna e nella convinzione di tutelare un diritto, visto che in sede di separazione le spese di gestione della casa erano state addossate alla ex, assegnataria di quello che, un tempo, era stato un nido d'amore. I giudici chiariscono che la violenza sulle cose è scriminata solo quando c'è la necessità impellente di rientrare in possesso del bene o di ripristinare il diritto di esercizio di godimento. Circostanza che nello specifico non c'era. All'ex marito la trovata costa più cara delle bollette: tutte le spese legali e 2 mila euro di ammenda.

© Riproduzione riservata