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Dossier Spese sanitarie nel 730: chi cambia i dati è sotto tiro

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    Dossier | N. 3 articoli Dichiarazione precompilata. Le spese sanitarie

    Spese sanitarie nel 730: chi cambia i dati è sotto tiro

    Tra due settimane, il 15 aprile, quando l’agenzia delle Entrate renderà disponibili online i modelli 730 precompilati per i redditi 2018, le agevolazioni fiscali sulle spese sanitarie saranno presenti in circa metà delle dichiarazioni. La (facile) previsione deriva dal trend di crescita osservato negli ultimi anni.

    Basti sottolineare che, secondo le statistiche fiscali delle Finanze, nel 2018 più di 18,6 milioni di contribuenti (sui 41,2 totali) hanno beneficiato delle detrazioni d’imposta su farmaci, visite, dispositivi medici, prestazioni sanitarie a favore dei disabili, mezzi di ausilio, eccetera. Senza considerare le altre detrazione possibili (come quelle per l’assistenza personale) e il fatto che nel set degli sconti fiscali rientrano anche le deduzione dal reddito imponibile.

    Dall’opposizione alle verifiche
    L’anno scorso le spese sanitarie e i relativi rimborsi sono stati i dati più numerosi tra quelli inseriti in precompilata. Nel complesso – tra modello 730 e Redditi Pf – sono stati 720 milioni i dati sui costi sostenuti dai cittadini e trasmessi all’Agenzia da farmacie, studi medici, cliniche, ospedali.

    Chi non ha dichiarato di opporsi all’utilizzo dei dati al momento della spesa (compenso del medico, acquisto del farmaco, eccetera), o non si è opposto in seguito comunicandolo a febbraio 2019 sul sito del Sistema tessera sanitaria (così da stoppare l’invio alle Entrate), vedrà quindi “precaricate” le informazioni anche in questo 730. Le principali tipologie di spesa presenti sono quelle relative a ticket (nel Ssn), dispositivi medici con marcatura «Ce», assistenza specialistica ambulatoriale, visite mediche, prestazioni diagnostiche, strumentali, chirurgiche, ricoveri ospedalieri, certificazioni e altre prestazioni sanitarie (come quelle di psicologi o infermieri).

    Naturalmente, a partire dal 2 maggio, resta la facoltà di modificare, rettificare o cancellare le informazioni sulle spese agevolate e sui rimborsi, anche in riferimento ai familiari a carico. L’importante è che, in quel caso, il contribuente conservi i giustificativi delle spese (meglio se archiviati con una scansione digitale): perché solo chi accetta la precompilata senza modifiche evita i controlli documentali del Fisco. Controlli che, per il 730/2019, possono avvenire fino al 31 dicembre 2024. E che sono effettuati nei confronti dell’eventuale intermediario incaricato di predisporre e inviare la dichiarazione (al quale bisogna dunque esibire tutti i documenti).

    Un ampio set di agevolazioni
    Come viene spiegato in dettaglio nelle pagine di questa Guida, lo spettro d’azione dei costi agevolati dal Fisco è assai ampio. La detrazione è pari al 19% dell’importo e vale innanzitutto per le spese sanitarie annue, pagate anche per i familiari a carico, sottraendo la franchigia di 129,11 euro. L’intera deduzione è concessa invece per le spese mediche generiche e di assistenza specifica, nei casi di grave e permanente invalidità, sostenute dai portatori di handicap. Ancora a favore dei disabili, la detrazione del 19% per altre spese sanitarie (con franchigia di 129,11 euro) e per l’acquisto dei mezzi di ausilio.

    Ci sono poi, con vari meccanismi e limiti “interni”, le detrazioni al 19% sui veicoli per non vedenti, sordi, persone con handicap psichico e mentale; sui cani guida; sulle spese per addetti all’assitenza personale nei casi di non autosufficienza; sui premi delle polizze assicurative (ma con diversi importi massimi). Mentre sono deducibili i contributi versati ai fondi integrativi del Sistema sanitario nazionale.

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