I “voucher baby sitter” devono essere utilizzati entro il 31 dicembre di quest'anno, mentre il pagamento delle rette dell'asilo
nido potrà avvenire fino al 31 luglio. Queste le indicazioni fornite dall'Inps con il messaggio 1353/2019 relativo alla conclusione della possibilità di rinunciare al congedo parentale ottenendo 600 euro per ogni mese con cui pagare
l'asilo o la baby sitter.
Questa opzione, introdotta inizialmente per il triennio 2013-2015 e poi modificata e prorogata fino al 2018, consentiva di
rinunciare in tutto o in parte al congedo parentale negli undici mesi successivi al congedo di maternità e di ottenere in
cambio un importo per far fronte al costo di una baby sitter o dell'asilo nido.
Dato che dal 2019 non c'è più questa possibilità, l'Inps ha chiarito che gli importi ottenuti a seguito di domande presentate
entro il 2018 vanno utilizzati entro una determinata scadenza. Le attività di baby sitting potranno essere effettuate fino
al 31 dicembre, con la possibilità di dichiararle nella procedura del libretto famiglia (retribuzione del lavoro occasionale)
entro il 29 febbraio 2020. Le richieste di pagamento inviate dagli asili nido all'Inps, invece, potranno riguardare la frequenza
della struttura fino al 31 luglio prossimo.
Eventuali importi non utilizzati daranno diritto al “riaccredito” dei corrispondenti mesi di congedo parentale a cui si era già rinunciato per ottenere il bonus. Tuttavia occorre fare attenzione al fatto che la fruizione e il riaccredito operano solo per mensilità intere. Dato quindi, per esempio, che la rinuncia a un mese di congedo equivale a 600 euro, se residua un importo diverso da tale valore o da un multiplo dello stesso si perderanno delle frazioni di mese: a fronte di 600 euro non spesi verrà riaccreditato un mese di congedo parentale, ma con 900 euro non si otterranno 1,5 mesi, ma uno solo “perdendo” di conseguenza quindici giorni.
© Riproduzione riservata