Dieci volte tanto. Il successo della formula del leasing pubblico è certificato dai numeri del dossier “I comuni italiani
e il partenariato pubblico-privato” dell'Ufficio di valutazione di impatto del Senato: se nel 2002 erano poco più di 300 i
bandi gestiti sotto queste formule, nel 2016 sono stati oltre 3mila. Sempre secondo questo rapporto negli ultimi quindici
anni tutto ciò ha permesso di muovere una mole di risorse di oltre 88 miliardi di euro, quasi un quarto del totale delle opere
pubbliche bandite nello stesso periodo, con un picco di oltre il 50% in valore nel solo 2016.
Il leasing pubblico è una forma particolare di partenariato tra un ente e un'associazione temporanea di imprese, la quale
svolge la duplice funzione di soggetto finanziatore e di quello realizzatore, gestore e manutentore dell'opera stessa. La
Pubblica Amministrazione tramite un bando di gara (anche a seguito di uno proposta spontanea da parte di un'associazione temporanea
di imprese) può far costruire impianti o edifici che ospitano servizi rivolti alla collettività (in un'ampia accezione: dalle
scuole agli ospedali, dai municipi ai centri sportivi) che poi ripagherà in un lungo orizzonte temporale - ad esempio dieci
o venti anni - tramite dei canoni periodici. Alla fine, se vorrà, la Pubblica Amministrazione potrà riscattare quanto realizzato
con un'opzione.
I vantaggi per gli enti sono evidenti: innanzitutto, poiché il bene risulta esterno rispetto al perimetro degli investimenti
della PA finanziati da debito (off/balance), il costo del canone risulta contabilmente registrato come una spesa corrente,
permettendo pertanto di accedere alla soluzione senza l'indebitamento di lungo periodo. Secondariamente il committente trasferisce
sull'associazione di impresa tutti i rischi legati alla realizzazione dell'opera, come è tipico del contratto di partenariato.
In terzo luogo, la procedura di aggiudicazione è unica, poiché i bandi prevedono che vi sia una associazione d'impresa tra
il soggetto finanziatore e quello realizzatore, con conseguente garanzia della copertura finanziaria degli investimenti.
Iccrea BancaImpresa, la Banca Corporate del Gruppo Bancario Coooperativo Iccrea, nell'annuale Convention Specialisti ospiterà
un intervento sul Leasing Pubblico volto ad incrementare la Partnership tra Pubblico e Privato al servizio di enti e imprese
del territorio, con la testimonianza insieme a Martino Patteri, Responsabile Public Finance di IBI, di Massimo Cocchi, amministratore
delegato del Consorzio Ercole, un gruppo industriale di Villa d'Adda (BG) specializzato nella realizzazione e manutenzione
di impianti sportivi. Insieme, Iccrea BancaImpresa ed Ercole, hanno sviluppato numerose iniziative di partenariato, sia di
iniziativa della PA che di iniziativa privata per un totale di oltre 50 milioni di euro tra quanto stipulato e quanto da stipulare.
Nell'edilizia sportiva, in particolare, con i contratti di leasing pubblico è richiesta una forte specializzazione con competenze
elevate nella realizzazione dell'opera specifica e un orientamento alla qualità della progettazione e della performance complessiva
di lungo periodo.
La convention sarà anche l'occasione per fare il punto sulle opportunità, per i partner industriali, nell'avere accanto a
sé un soggetto finanziario che accompagnerà l'intera durata del progetto sin dall'inizio della procedura di affidamento, contrariamente
a quanto avviene con la concessione, nella quale l'istituto è un soggetto terzo. La presenza capillare del Gruppo Bancario
Cooperativo Iccrea sul territorio presenta anche l'innegabile vantaggio di essere un soggetto più vicino ai bisogni delle
comunità locali, di avere un approccio evoluto e innovativo su questo strumento finanziario e una esperienza consolidata e
di successo.
Il partenariato pubblico privato risulta quindi essere sempre più la formula preferita dalle pubbliche amministrazioni e in
particolare dagli enti locali per una gestione efficiente del patrimonio, una sostenibilità di lungo periodo nell'equilibrio
della gestione finanziaria e la riduzione dei rischi.
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