Norme & Tributi

Fisco, dagli scontrini online alla fattura in 10 giorni: le novità…

  • Abbonati
  • Accedi
Servizio |Estate da bollino rosso

Fisco, dagli scontrini online alla fattura in 10 giorni: le novità dal 1° luglio

Addio alla carta per le liti fiscali. Scontrini telematici per chi ha ricavi oltre i 400mila euro all’anno. Fattura elettronica entro dieci (o 15) giorni dalle operazioni. Sono tre novità in arrivo il 1° luglio, che coinvolgeranno oltre tre milioni di contribuenti. E che si aggiungono al già fitto calendario di appuntamenti in scadenza il 30 giugno (che quest’anno cade di domenica e slitta al giorno dopo). Decine di versamenti, dichiarazioni e comunicazioni alle Entrate, che rischiano di scatenare la tempesta perfetta per i contribuenti e i consulenti che li assistono.

GUARDA IL VIDEO - Le novità fiscali dal 1° luglio: dagli scontrini online ai ricorsi telematici

PER SAPERNE DI PIÙ / Fattura elettronica, le Entrate allungano i tempi per la consultazione online

Inoltre, entro il 30 giugno il Parlamento deve convertire il decreto crescita (Dl 34/2019). Provvedimento in cui saranno contenuti gli immancabili ritocchi alla normativa e – spera più di un contribuente – qualche proroga.

Rinvio dei versamenti, ma non per tutti
Hanno la ragionevole aspettativa di un rinvio i 3,5 milioni di partite Iva soggette agli Isa, i nuovi indici sintetici di affidabilità che hanno preso il posto degli studi di settore. La proroga è stata chiesta a gran voce dai commercialisti perché manca ancora il software che serve a calcolare le imposte in base ai nuovi indicatori (in pratica, l’applicativo che rimpiazza il vecchio Gerico). Il decreto con il rinvio al 22 luglio sarebbe già pronto, ma storicamente questi provvedimenti vengono ufficializzati a ridosso del pagamento (si veda Il Sole 24 Ore del 25 maggio).

PER SAPERNE DI PIÙ / Adc e Anc chiedono la sospensione degli Isa e il ritorno (per il 2018) agli studi di settore

Il rinvio dei versamenti riguarderà però solo le società, le imprese e i professionisti ai quali si applicano le nuove pagelle fiscali. Sono invece chiamati alla cassa tutti gli altri contribuenti – circa 7,5 milioni – a partire da quelli che devono versare il saldo 2018 e l’acconto 2019 di Irpef, Ires e Irap.

GUARDA IL VIDEO / Imprese e partite Iva, le novità della stagione dichiarativa 2019

Dai ricorsi telematici ai corrispettivi online
Tra meno di un mese il canale telematico diventerà quello “obbligato” per i ricorsi fiscali notificati dal 1° luglio in commissione tributaria provinciale e regionale (esclusa dunque la Cassazione). Si tratta di circa 200mila fascicoli all’anno: le notifiche e i depositi di atti processuali, documenti e provvedimenti giurisdizionali avverranno solo con modalità telematiche, con quello che dovrebbe essere un addio, dunque, al doppio canale carta-digitale, aperto dall’anno scorso. È una novità che richiede strumenti adeguati in tutte le sedi, soprattutto se si pensa alla possibilità (futura) di partecipare alle udienze a distanza.

La stessa data segna l’addio allo scontrino cartaceo per 261mila esercenti con ricavi superiori a 400mila euro all’anno. È il primo step dell’obbligo di memorizzare e inviare telematicamente i corrispettivi alle Entrate. Obbligo che dal prossimo anno coinvolgerà anche gli esercenti con ricavi più bassi.

Il 1° luglio, inoltre, entra a regime per 3,2 milioni di contribuenti la fattura elettronica, che dovrà essere emessa entro dieci giorni dall’operazione. Gli emendamenti al decreto crescita propongono di allungare questo termine a 15 giorni. Comunque, chi non lo rispetta incapperà nelle sanzioni ancora in stand-by fino al 30 giugno.

Infine, sempre il 1° luglio chi ha aderito alla rottamazione-ter dovrebbe ricevere il responso del Fisco con l’accoglimento della domanda (e il conto da pagare) o l’eventuale rifiuto. Proprio la rottamazione-ter potrebbe riaprire i battenti, consentendo ai contribuenti di aderire fino al 31 luglio. Lo prevede un altro emendamento al decreto crescita, ora all’esame della Camera.

L’agenda dei professionisti
Il decreto crescita potrebbe portare anche il rinvio al 30 novembre del termine del modello Redditi (il vecchio Unico) e al 31 dicembre della dichiarazione Imu-Tasi. «Quest’anno il rinvio delle dichiarazioni può essere giustificato dalla proroga dei versamenti legata agli Isa - commenta il Consigliere nazionale dei commercialisti delegato alla fiscalità, Gilberto Gelosa -. Ci tengo a precisare che non è stata una nostra richiesta e che a regime siamo contrari perché la scadenza arriverebbe a ridosso di dicembre».

Gli operatori dei Caf devono invece tenere conto del calendario mobile per l’invio del 730. Che anticipa al 1° luglio nel caso dei modelli presentati dai contribuenti entro il 22 giugno. Non proprio il massimo, considerando che la circolare “manuale” con le istruzioni al 730 (la 13/E) è stata diramata venerdì.

© Riproduzione riservata

>