In un piccolo comune il furbetto del cartellino che passeggia per le vie del paese, o sta comodamente seduto al bar nell’orario di lavoro danneggia l’immagine della Pa. A questo si unisce il pregiudizio economico, che non è necessario quantificare, per le ore pagate malgrado la mancata attività. La Corte di cassazione, con la sentenza 26956, conferma la condanna per truffa a carico di un agente della polizia municipale che timbrava il suo badget a inizio e fine turno, senza registrare i suoi allontanamenti.
La difesa aveva contestato la condanna per truffa in assenza dell’indicazione del danno procurato alla Pa. Per i giudici però il danno patrimoniale per l’ente è nelle cose, se le assenze sono ripetute e non è necessario indicare il suo ammontare in termini economici. E c’è anche un pregiudizio significativo all’immagine della pubblica amministrazione , visto che in un piccolo paese, come nel caso esaminato, i cittadini non faticano a qualificare come assenteisti i pubblici impiegati, quando li incrociano a spasso «o peggio in pubblici locali in orari lavorativi».
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