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Maturità 2019, come funziona la seconda prova con un mix fra due…

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stop al quizzone

Maturità 2019, come funziona la seconda prova con un mix fra due materie

L’importante novità della seconda prova scritta dell’esame di Stato, introdotta dal decreto legislativo 62/2017, consiste nel fatto che essa può riguardare «una o più» materie che caratterizzano ciascun percorso di studi e non una sola, come è stato fino allo scorso anno scolastico.
Al riguardo si ricorda che, con il decreto di individuazione delle materie per l’esame 2018/2019, il ministro ha scelto di far vertere la seconda prova su due discipline caratterizzanti per tutti gli indirizzi di studio. La decisione è stata anticipata Il 18 gennaio, quindi prima del termine prescritto di fine gennaio, proprio in considerazione della novità dell’esame.

Perché due discipline
L’introduzione di due discipline risponde, molto opportunamente, a due ordini di ragioni. Prima di tutto all’esigenza di centrare maggiormente la seconda prova sulle discipline che più caratterizzano il «profilo educativo, culturale e professionale» dello studente al termine di ciascun percorso di studi. In secondo luogo, all’intento di garantire la presenza nelle prove scritte, nonostante l’eliminazione della terza prova (il cosiddetto “quizzone”), delle materie che hanno maggiormente impegnato gli studenti nel percorso di studi. Infatti, sarebbe alquanto limitante far emergere solo nel corso del colloquio la preparazione e le competenze degli studenti nelle materie di indirizzo.

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Va, inoltre, sottolineato che ormai dal 2015 sono state fissate in un decreto ministeriale le materie che possono essere oggetto della seconda prova scritta per ogni percorso di studi, tant’è che gli studenti e le scuole le hanno già affrontate nelle precedenti maturità, seppur singolarmente.

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Anche per la seconda prova sono stati elaborati i quadri di riferimento e le griglie di valutazione nazionale che, ovviamente, sono distinti per ciascun indirizzo di studi e tengono conto della necessaria integrazione delle discipline caratterizzanti, pur garantendo la sostenibilità della prova da parte degli studenti. Essi costituiscono, come per la prima prova, strumenti di indirizzo dei lavori degli esperti ministeriali e delle attività di preparazione delle scuole e, in ultima analisi, importanti dispositivi per garantire la trasparenza e la conoscibilità per gli studenti e le famiglie della struttura della prova e dei criteri di valutazione che saranno impiegati dalle commissioni di esame.

LA DISTRIBUZIONE DEI VOTI FINALI PER REGIONE
Suddivisione per fascia di voto. Dati in % - A. S. 17/18 (Fonte: Miur)

Simulazioni e materiali
Ovviamente, la costruzione di prove che contemplano la presenza di due discipline complesse richiede particolare attenzione e cura da parte del ministero e anche una fase di “rodaggio” per le scuole, che si è deciso di effettuare attraverso due cicli di simulazioni, uno dei quali già concluso. Grande rilievo rivestono a questo fine anche i materiali autonomamente predisposti dalle scuole e da esperti delle discipline.

Le tracce, quindi, prevedono l’organica presenza delle due discipline coinvolte (per esempio latino e greco al liceo classico o matematica e fisica al liceo scientifico) e non si presenteranno come la somma di due prove, difficili da sostenere da parte degli studenti in un’unica giornata e nel tempo assegnato.

I professionali
Una peculiarità specifica degli istituti professionali è rappresentata dalla presenza di una seconda parte della prova scritta che non è definita a livello nazionale dal ministero, ma è elaborata direttamente da ciascuna commissione d’esame, tenendo conto della particolare caratterizzazione e declinazione che la scuola ha voluto dare ai propri percorsi, in accordo con le aziende e gli stakeholder espressione delle vocazioni produttive del territorio. Quindi, la struttura della prova di esame tiene conto della recente revisione ordinamentale dei percorsi dell’istruzione professionale, che attribuisce ampie quote di autonomia e flessibilità alle scuole nella definizione del curricolo di istituto.

Gli altri indirizzi
Più in generale, la struttura delle prove, prevista per i vari indirizzi di studio dai quadri di riferimento, assume le caratteristiche e le modalità di verifica più adeguate alla natura delle discipline che caratterizzano i percorsi e risponde alla necessità di accertare le reali competenze degli studenti. È così che, per esempio, per molti indirizzi dell’istruzione tecnica e professionale, come pure per il liceo artistico, le prove avranno forma grafica o scritto-grafica e pratica, mentre nei licei musicali e coreutici forma compositiva-esecutiva, musicale e coreutica.

LA DISTRIBUZIONE DEI VOTI FINALI PER TIPO DI PERCORSO, SETTORE/INDIRIZZO
Suddivisione per fascia di voto. Dati in % - A. S. 17/18 (Fonte: Miur)

* Miur, capo dipartimento per il Sistema educativo di istruzione e formazione

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