Il Sole 24 Ore
Stampa l'articolo Chiudi

Federfarma: stop ai medicinali convenzionati con il Ssn

Sara Todaro



ROMA
Nel giro di pochi mesi i cittadini potrebbero essere costretti ad anticipare di tasca propria i soldi per ritirare i farmaci prescritti a carico del Ssn. E in Campania la stretta potrebbe scattare già a fine mese.
Ad agitare lo spauracchio del passaggio all'assistenza indiretta - costringendo i pazienti a chiedere il rimborso alla Asl - è stato ieri il sindacato dei titolari di farmacia, Federfarma, protestando contro una manovra giudicata "pesantissima e iniqua".
Nel mirino il taglio del 3,65% dei margini dei grossisti, destinato a scaricarsi interamente sui presìdi mettendone a rischio la sopravvivenza. La promessa del governo di esentare dal pedaggio almeno le farmacie rurali non soddisfa Federfarma, che ieri ha chiesto la spalmatura del sacrificio su tutta la filiera (aziende, grossisti, farmacisti), con un abbattimento dei listini del 3,3%, ipotesi già peraltro presente negli emendamenti di maggioranza in commissione Bilancio al Senato.
Immediato l'allarme del Movimento consumatori e di Federanziani, pronta a battersi contro lo «tsunami che metterebbe a rischio di chiusura l'unico presidio sanitario presente in almeno 3.500 comuni».
Uno tsunami a prescindere sta intanto travagliando il sindacato dei titolari, che rischia di dover risolvere in tribunale la lacerazione sulla revoca del mandato alla presidente, Annarosa Racca. La sfiducia è stata decisa mercoledì da un gruppo di membri del comitato centrale che si è autoconvocato, nominando presidente pro tempore il rappresentante eletto dalle farmacie rurali, Cesare Quey, fino alla convocazione degli organi statutari, prevista per il 30 giugno. La Racca ha reagito con una diffida, ma il fronte dei dissidenti - in cui sarebbero rappresentate 13 regioni - ha fatto sapere che consegnerà probabilmente oggi l'atto steso dal notaio sulle circostanze della sfiducia. Un gran pasticcio, insomma, che ieri ha rischiato anche di far passare in secondo piano la conferma della prossima emanazione dei decreti attuativi della legge 69/2009, sulla trasformazione delle farmacie in front office del Ssn. La notizia l'ha data il ministro della Salute Ferruccio Fazio a una platea di infermieri cui ha garantito anche un sostegno prioritario al Ddl sulle professioni, che trasformerà in ordini i loro collegi. Sempre da Fazio infine la conferma di un confronto in corso con le regioni e l'Economia sulla possibile esclusione dal blocco del turn over del comparto sanità. Una delle tante postille indispensabili - dicono i sindacati - a rendere sostenibile una manovra davvero "indigesta".
© RIPRODUZIONE RISERVATA