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Questo articolo è stato pubblicato il 06 luglio 2010 alle ore 12:08.
Tangenti e favori in cambio di appalti per Trenitalia. Il sistema delle tangenti in cambio di affidamento di appalti di Trenitalia per la manutenzione di carri ferroviari, oggetto dell'inchiesta della magistratura di Napoli che coinvolge, in particolare, due ex dirigenti della società del gruppo Fs - Raffaele Arena e Fiorenzo Carassai - e gli imprenditori napoletani Giovanni e Antonio De Luca, si sarebbe sviluppato a partire dal 2002 e - secondo l'accusa - non avrebbe avuto interruzioni.
Nel corso dell'indagini, gli inquirenti avrebbero raccolto elementi che proverebbero il versamento di denaro da parte di De Luca a Carassai per la costruzione di un pastificio nelle Marche (formalmente riconducile a Leonardo Carassai, ma di fatto gestito anche dal padre Fiorenzo); il versamento di somme di denaro ad Arena su un conto cointestato a quest'ultimo e alla moglie; ed il versamento ad Arena - secondo gli inquirenti - di somme provenienti dagli utili di società alle quali lo stesso Arena aveva affidato commesse di Trenitalia. Inoltre - sempre secondo gli inquirenti - i De Luca avrebbero messo a disposizione di Carassai materiali, attrezzature e maestranze per la costruzione del pastificio e avrebbero offerto alcuni viaggi allo stesso Carassai.
Un «impiccione politico Udc». Spuntano anche figure di politici dalle intercettazioni allegate all'ordinanza del Gip in relazione all'inchiesta sulle tangenti per appalti Trenitalia. Il 12 febbraio 2010 Fiorenzo Carassai e Giovanni De Luca, entrambi arrestati, parlano al telefono. De Luca preme su Carassai perchè si chiuda una grossa commessa con Bombardier Transportation Italy. De Luca racconta, in proposito, di aver avuto un incontro con tale «Clemente» e chiede a Carassai notizie sul suo conto. «..è un impiccione politico... Udc hai capito .. che tira una volta a destra, una volta a sinistra... però è un intrallazzatore, è uno che...», risponde Carassai.
Nella nota dell'ordinanza il gip spiega che si tratta di Clemente Carta, rappresentante legale del Fer Credit Servizi Finanziari spa appartenente al gruppo Fs. Originario di Latina, Carta è stato consigliere d'amministrazione di Ferrovie dello Stato, parlamentare presidente della commissione Finanze della Camera nella XI legislatura, e inoltre consigliere d'amministrazione dell'Anas.