Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2010 alle ore 14:19.
Cosima Serrano sapeva quello che suo marito Michele Misseri e sua figlia Sabrina avevano fatto a Sara. Gli inquirenti e gli investigatori che indagano sull'omicidio della quindicenne sono sempre più convinti, dopo l'interrogatorio di ieri durato circa tre ore, che la donna sia in qualche modo coinvolta e abbia avuto un ruolo nell'intera vicenda. Quantomeno quello di coprire il marito e la figlia.
Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, al momento, però, Cosima non è indagata. Allo stato degli accertamenti svolti, spiegano infatti le fonti, non sarebbero ancora emersi elementi che possano far ipotizzare un suo coinvolgimento, superiore al favoreggiamento, che in ambito familiare non è punibile.
Cosima, mamma di Sabrina Misseri, questa mattina si è recata insieme alla figlia Valentina e alla sorella Emma a far visita alla ragazza rinchiusa da venerdì sera nel carcere di Taranto. Le due non si sono potute vedere perché Sabrina è in isolamento, e le comunicazioni avvengono tramite avvocato. La madre è sempre convinta che Sabrina non ha fatto nulla, mentre la ragazza le ha mandato a chiedere «è vero che gli innocenti escono dal carcere?»
La donna ha portato alcuni vestiti ed effetti personali a Sabrina che aspetta con trepidazione la decisione del Gip Martino Rosati prevista per domani, circa la conferma della misura cautelare in carcere. Sabrina Misseri è indagata per concorso in omicidio volontario e sequestro di persona assieme al padre Michele Misseri, reo confesso dell'omicidio della nipotina quindicenne Sarah Scazzi.
Attraverso le sbarre della cella Sabrina ha urlato la sua innocenza: ha gridato che vuole uscire e accusa il padre di essere un bugiardo. La ragazza a tratti piange, si affaccia, attraverso le sbarre, alla finestra della cella e urla: «Sono innocente, vi prego aiutatemi».