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Questo articolo è stato pubblicato il 29 ottobre 2010 alle ore 11:48.
Un consiglio dei ministri lampo, durato circa 30 minuti, ha dato il via libera al piano nazionale antidroga, 2010-2013, atteso ora dalla conferenza Stato-Regioni: «grande soddisfazione» è stata espressa dal sottosegretario Carlo Giovanardi, che ha evidenzianto l'obiettivo «ambizioso» del piano: ridurre la domanda e l'offerta di sostanza stupefacenti in Italia.
Giovanardi ha anche annunciato il sì del consiglio dei ministri al disegno di legge, di appena 4 articoli, che cancella ogni differenza fra i figli nati dentro o fuori il matrimonio. D'ora in avanti quindi ci sarà perfetta equiparazione tra figli naturali (il 20% delle nascite, secondo l'Istat) e legittimi, e sparirà pure ogni discriminazione in materia di eredità. Si rafforzano poi i legami con i parenti dei genitori, compresi i nonni, e arrivano nuove norme sull'affidamento condiviso e sull'abbandono dei figli. Il fatto che una famiglia sia in serie difficoltà economiche non sarà più sufficiente per dichiarare un figlio in stato di abbandono e, quindi, adottabile da altre coppie. Ascoltare poi le opinioni dei figli avrà rilevanza giuridica. «Era stato introdotto - ha spiegato il sottosegretario - anche il concetto del dirittto a essere amato, ma questa parte é stata tolta dal cdm perché non é un diritto esigibile dal punto di vista legale». Dall'8 al 10 novembre, a Milano, aggiunge Giovanardi, andrà in scena la conferenza nazionale della famiglia, che verrà aperta dal premier, Silvio Berlusconi.
Parlando invece del piano nazionale antidroga, Giovanardi ha detto che il provvedimento contiene tre principi cardini: il tossicodipendente, per quanto cronicizzato, deve essere sempre considerato recuperabile; le sostanze stupefacenti sono tutte egualmente dannose e pericolose; non è lecito drogarsi e non esiste un diritto a consumare droga, neppure occasionalmente. Il nuovo Piano d'azione è suddiviso in cinque aree di intervento: prevenzione, cura e diagnosi delle tossicodipendenze, riabilitazione e reinserimento, monitoraggio e valutazione, legislazione e contrasto sia sul territorio che su Internet. Per ciascuna delle cinque aree sono previste azioni «trasversali» relative al coordinamento, alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica, alla valutazione degli esiti e dei costi, alla ricerca scientifica e alla raccolta dei dati.