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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2010 alle ore 16:44.
In caso di una minaccia nucleare da parte dell'Iran, nessuno potrà fermare Israele nella sua reazione. È quanto avrebbe affermato Silvio Berlusconi secondo un rapporto inviato a Washington dall'ambasciata americana a Roma, reso noto da WikiLeaks, di cui riferisce il settimanale 'Der Spiegel' nel suo nuovo numero.
La dichiarazione di Berlusconi sarebbe avvenuta nel corso di un colloquio del 6 febbraio con il ministro della Difesa americano Robert Gates. Dopo aver ribadito che l'Italia intende essere «il migliore amico degli Stati Uniti», Berlusconi non avrebbe fatto mistero del fatto che a suo avviso l'Iran sta lavorando per ottenere l'arma atomica, basandosi sulla «promessa di Ahmadinejad di cancellare lo Stato di Israele».
Preoccupato per un eventuale attacco preventivo all'Iran da parte del governo guidato da Benjamin Netanjahu, secondo il rapporto dell'ambasciata americana il premier italiano avrebbe «supposto che Tel Aviv colpirebbe, forse addirittura con armi nucleari». Berlusconi viene citato nel rapporto con queste parole: «Nessuno, compreso il presidente Obama, può fermare Israele, se si sente minacciato nella sua esistenza». La reazione americana alle dichiarazioni del presidente del Consiglio, secondo il rapporto rivelato da WikiLeaks, sarebbe stata che «Berlusconi ha capito».
Secondo altre rivelazioni di WikiLeaks il governo nordcoreano chiese agli Stati Uniti di organizzare un concerto di Eric Clapton a Pyongyang, sottolineando come l'iniziativa avrebbe potuto persuadere il "Caro leader" Kim Jong-Il ad accettare l'ingresso nel Paese di aiuti umanitari. Come riporta il quotidiano britannico The Guardian, l'iniziativa - che risale al 2007 - era partita da uno dei figli di Kim, Kim Jong-chol, grande appassionato del chitarrista: iniziativa del tutto inusuale perché rock e pop sono di fatto proibiti in Corea del Nord in quanto considerati veicoli di perniciose influenze occidentali.
Sta di fatto che il progetto sembra avere inizialmente incontrato qualche successo perché l'anno successivo Clapton si dichiarò "in linea di principio" disposto ad esibirsi a Pyongyang nel 2009, salvo poi smentire successivamente la notizia.