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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2011 alle ore 13:39.
Quattro giovani testimonial under 40 (un disoccupato, un imprenditore, una precaria che si è inventata una nuova attività e un giuslavorista). E una città, Messina, in cui il bacino di consensi di Futuro e libertà è già molto consolidato. Gianfranco Fini, che domenica sera è atteso nel salotto televisivo di Fabio Fazio a "Che tempo che fa", riparte domani dalla Siclia per provare a recuperare terreno dopo la batosta del 14 dicembre e dopo una fase di appannamento in cui le adesioni al nuovo partito sembrano procedere a rilento. «Abbiamo scelto - spiega Adolfo Urso, coordinatore di Fli - dei temi che ci serviranno per delineare l'identità del nuovo soggetto politico e il suo bagaglio programmatico in vista del congresso di Milano».
Lavoro e legalità per cominciare
L'appuntamento nel capoluogo lombardo è per l'11 febbraio ma da qui ad allora l'ex leader di An girerà la penisola in lungo e in largo. Prima tappa domani la Sicilia con una manifestazione tutta incentrata sul lavoro e preceduta da un incontro al palazzo di giustizia di Messina con i magistrati e l'ordine degli avvocati. Un confronto nel corso del quale il presidente della Camera ribadirà quanto detto nei mesi scorsi, ossia la necessità di assicurare risorse e mezzi alla macchina giudiziaria. Poi sarà la volta di Reggio Calabria (sabato 22) per discettare di legalità nella città simbolo della lotta alla malavita e qui è atteso, tra gli altri, anche uno dei magistrati più impegnati in prima linea, il procuratore aggiunto presso il tribunale di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. Da Reggio Fini si sposterà poi a Padova (il 29) per parlare di sviluppo nel cuore del potere leghista e subito dopo (il sabato successivo) a Bologna per una convention dedicata ai giovani.
Si chiude a Roma parlando di ambiente
La novità dell'ultima ora, però, è l'aggiunta di una quinta tappa. Perché Fini chiuderà a Roma il suo tour domenica 6 febbraio con un confronto legato ai temi dell'ambiente e della green economy. Il motivo di questa scelta lo spiega il coordinatore di Fli. «Da alcuni sondaggi in nostro possesso - chiarisce Urso - abbiamo rilevato che il 22-24% del pubblico ci percepisce come una forza sensibile alle tematiche ambientali e dunque ci è sembrato utile aggiungere questa quinta tappa anche in considerazione due referendum ammessi dalla consulta sull'acqua e sul nucleare, temi che abbiamo spesso affrontato anche con la fondazione Farefuturo».